ONESIMOS (῎Ονήσιμος)
3°. - Ceramografo attico la cui attività può esser fissata nei primi tre decenni del V sec. a. C. Il nome è dato unicamente da una coppa del Museo del Louvre (B 2) in cui appare come pittore accanto ad Euphronios capofabbrica: o almeno tale doveva leggersi ancora nel secolo passato perché oggi non ne rimangono che le ultime quattro lettere.... imos.
La personalità di O. si sviluppa in successione e parallelamente a quella del Pittore di Panaitios di cui accoglie i modi e le forme in modo tale che riesce difficile, almeno per le prime opere, tracciare una linea di separazione sicura e convincente. Presto tuttavia questa somiglianza si risolve in un'attenuazione delle facoltà creative del Pittore di Panaitios e in un nuovo spirito di raccoglimento e concentrazione si manifesta la personalità del maestro. Il fragilissimo cavaliere nell'interno della coppa firmata del Louvre è un'ombra dello squisito, trionfante Leagros cavalcante del maestro capofabbrica Euphronios. Mentre il cacciatore della coppa di Monaco n. 2639, tanto nell'impiego della pelle chiazzata di pantera, quanto nel tipo fisico e nella vivida mobilità è fratello di creature del Pittore di Panaitios, quali ad esempio il gigante ferito della coppa di Londra E 47. Più tardi il fervore, la pienezza di vita del Pittore di Panaitios cedono il campo a figure raccolte e pensose dalle tenui membra allungate, dai volti minuti con stretti occhi socchiusi. Immobilità e intonazioni contemplative si ritrovano persino in scene di palestra: mentre nei tondi dominano figure isolate dagli arti sottilissimi, specie le gambe, opposte a torsi massicci presentati alle volte forzatamente di dorso. Nei momenti di felicità creativa le figure si presentano librate e come distaccate in un limpido mondo senza tensione. Gli atleti si piegano e traggono acqua dal pozzo in gesti di una musicalità intensa e sospesa. Si veda anche la fanciulla che si prepara per il bagno nella coppa di Bruxelles, fissata in contorni di cristallina purezza senz'altro superiore alla coppa analoga in Bowdoin del Pittore di Panaitios, in cui la figura nuda appunto per un troppo vibrante ispirato fervore che anima la linea, non riesce a realizzarsi con un così felice distacco. O. sembra concentrare il suo interesse unicamente su scene umane, banchetti, cavalli e con una predominanza quasi assoluta atleti. Quasi inesistenti i panneggi, questo può spiegare come le uniche figure femminili siano le etere nude dei banchetti o la fanciulla al bagno di Bruxelles. Relativamente isolata risulta e per forme e per soggetto la coppa di Troilo nel museo di Perugia, l'unica figurazione mitologica nelle sessanta opere attribuite al pittore da J. D. Beazley.
Bibl.: P. Hartwig, Meisterschalen, Stoccarda 1893, p. 503 ss.; J. D. Beazley, Vasenm rotfig., pp. 88-89; J. C. Hoppin, Red-fig., I, pp. 401, 413 ss.; E. Langlotz, Griechische Vasen, Monaco 1932, tav. 13; id., in Gnomon, IV, 1928, p. 328; W. Technau, in Röm. Mitt., XLVI, 1931, p. 189; N. Plaoutine, in Rev. Arch., S. VI, X, 1937, pp. 27-38; A. Rumpf, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 19 s., s. v.; J. D. Beazley, Red-fig., p. 291 ss.; id., in Hesperia, Suppl. VIII, 1949, p. 4.