ONESIMO ('Ονήσιμος)
Su una tazza attica da Vulci del Louvre, a figure rosse di stile severo, con rappresentazioni di cavalieri, è, oltre alla firma di Eufronio vasaio, la firma del pittore, con la voce verbale ἔγραψεν; del nome di questo pittore, che non è interamente conservato, rimane la fine imos, che è stata integrata in Onesimos. Sarebbe questi uno dei pittori impiegati nell'officina di Eufronio e, secondo J. D. Beazley, che gli attribuisce quarantaquattro tazze, egli continuò la maniera del cosiddetto "pittore di Panezio", che pure lavorò per Eufronio. O. è pittore aceurato, elegante, ma non vigoroso.
Bibl.: J. D. Beazley, Attische Vasenmaler des rotfigurigen Stils, Tubinga 1925, p. 172 segg.; J. C. Hoppin, A handbook of attic red-figured vases, I, pp. 400, 413 segg.