ONESICRITO ('Ονησίκριτος, Onesicrĭtus)
Storico greco, figlio di Filisco, nato ad Astipalea intorno al 375 a. C. Prima del 334 poteva udire in Atene il filosofo Diogene, da cui era trasformato in cinico convinto. Seguì Alessandro Magno nella spedizione in Asia e fu da lui incaricato nel 326 di intrattenersi con i Gimnosofisti, in cui credette naturalmente di ritrovare gl'ideali cinici. Ma O. servì ad Alessandro anche per qualcosa di più concreto. Marinaio di grande perizia, fu il pilota della nave reale durante la crociera sull'Idaspe e sull'Indo, poi fu il principale collaboratore di Nearco, nella grande spedizione per mare dall'Indo all'Eufrate.
Scrisse una storia di Alessandro Magno intitolata Come Alessandro fu educato (Πῶς 'Αλέξανδρος ἤχϑη), di cui il quarto libro fu presentato al re Lisimaco di Tracia dopo il 306: l'opera fu perciò scritta probabilmente dopo la morte di Alessandro, benché Luciano (Quomodo historia conscribenda, 40) affermi il contrario. L'opera, ispirata alla Ciropedia senofontea, voleva essere un'interpretazione e un'esaltazione di Alessandro dal punto di vista cinico. La costituzione della cosmopoli, la diffusione della razionale cultura greca, il "persuadere i volenterosi a essere saggi e il costringere i riluttanti", insomma il "filosofare in armi", secondo la tipica espressione dell'autore (frammento 17), dovevano essere i motivi principali. Ma era anche nel gusto dell'autore, e nella tradizione della storiografia di Teopompo da cui egli molto deriva, l'interesse per il particolare meraviglioso e favoloso. Pare che O. sia stato il primo a introdurre l'incontro di Alessandro con le Amazzoni. O. influì probabilmente su Clitareo e fu forse utilizzato, prescindendo dal tramite di Clitarco, dal romanzo su Alessandro, di cui per certi aspetti fu l'iniziatore.
Raccolta di frammenti e commenti in F. Jacoby, Fragmente der griech. Historiker, II, Berlino 1927 (n. 134).
Bibl.: H. Berve, Das Alexanderreich auf prosopographischer Grundlage, Monaco 1926, pp. 288-90. Cfr. anche F. Susemihl, Geschichte der griechischen Litteratur in der Alexandrinerzeit, Lipsia 1891, I, p. 534 segg.