ONATAS
2°. - Il nome ᾿Ονάτα, di dubbia lettura, ricorre su una calcedonia scaraboidale del British Museum (Londra), con Nike che adorna un trofeo. Il motivo, frequente sulle monete, è qui finemente adattato all'ovale della gemma: il corpo della dea sboccia, flessuoso, dalle pieghe del mantello che richiamano l'incorporea tenuità dei panneggi postfidiaci, mentre la morbidezza del nudo contrasta vivacemente con la ruvida superficie delle ali che in ampia curva ne accompagnano la sinuosità. Il Furtwängler, respinti i dubbî sulla sua autenticità, ne ha fissata la data al IV sec. a. C., riscontrando analogie stilistiche con le contemporanee gemme di Olympios.
Bibl.: A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, p. 205 s., tav. VIII, 10 (= Kl. Schr., II, 1913, p. 196 s., tav. XXVI, 10); id., Gemmen, Lipsia-Berlino 1900, I, tav. XIII, 37; II, p. LXV, 37; H. B. Walters, Catal. British Mus., Londra 1926, p. 72, n. 601, tav. X; W. Mueller, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 18; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, XVIII A, 1939, c. 411, s. v.