OMONADENSI (‛Ομοναδεῖς, Homonadenses)
Popolo dell'Asia Minore, abitante nella regione montuosa del Tauro fra la Cilicia, la Pisidia e l'Isauria. Forte dei luoghi inaccessibili che occupava, esso era ritenuto indominabile: Aminta, re della Galazia, essendosi avanzato nel suo territorio, vi trovò la morte (25 a. C.). Sulpicio Quirinio lo vendicò assalendo gli monadensi, e piegandoli all'obbedienza: molti di loro furono da Quirinio trasferiti nelle terre vicine, e la regione unita, probabilmente, con la provincia di Galazia. Data la posizione intermedia fra varie province, e il frequente variare dei confini di queste, gli Omonadensi fecero parte durante l'impero ora della Galazia e della Pisidia, ora della Panfilia, ora dell'Isauria e della Licaonia. Così non ebbero mai ordinamento comunale, ma rimasero divisi in tribù e castelli; i centri più importanti erano Lirbe, Carallia, Dalisandos, per quanto di alcuni di questi non si sappia nemmeno con precisione se fossero veramente compresi nel loro territorio.
Bibl.: Strab., XII, 569 seg.; XIV, 668, 679; Ruge in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., s. v. Homonada, VIII, col. 2265; M. Ramsay, Hist. Geogr. Asia Minor, Londra 1890, p. 335 seg.