omofobia
Paura dell’omosessualità, sia come timore ossessivo di essere o di scoprirsi omosessuale, sia come atteggiamento di condanna dell’omosessualità. Secondo la Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia in Europa (2006), «l’omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all’obiezione di coscienza». Sono stati anche ampiamente studiati gli aspetti psicologici profondi che stanno alla base di tale timore anche nelle persone omosessuali; si parla quindi di o. interiorizzata per indicare l’accettazione conscia o inconscia da parte di gay e lesbiche di tutti i pregiudizi, le etichette negative e gli atteggiamenti discriminatori, di cui essi stessi sono vittime. Secondo vari studiosi, l’o. interiorizzata dipende in gran parte dall’effetto modellante dei pregiudizi sociali omofobi su un adolescente che sta piano piano scoprendo la propria omosessualità. Un gay o una lesbica che fin dall’infanzia percepisce intorno a sé pregiudizi e atteggiamenti negativi – espressi in forma implicita o esplicita – nei confronti dell’omosessualità può quindi essere indotto a interiorizzare (e cioè ‘credere fermamente a’) parte di tale complesso di pregiudizi sociali, finendo non solo per costruirsi un’immagine di sé negativa proprio in quanto omosessuale, ma sviluppando anche atteggiamenti di rifiuto e omofobi verso gli altri omosessuali. Tale processo di distorsione del naturale processo di formazione della personalità è tanto più influente in quanto gay e lesbiche crescono generalmente senza modelli positivi di riferimento e nella maggior parte dei casi senza poter trovare nella famiglia d’origine un adeguato supporto.