OMERTÀ
. Parola siciliana, da omu. Indica quella legge isolana, non scritta, che obbligava a non rivelare il nome del reo e a non denunciarlo, lasciando la vendetta strettamente all'offeso: una specie di punto d'onore che portava l'uomo a risolvere le controversie con la propria forza e con mezzi estranei o addirittura contrarî alla legge dello stato, a essere "amici di sostanza", ecc. Chi manca all'osservanza delle norme che costituiscono l'omertà, oltre alle possibili rappresaglie, era condannato dall'opinione pubblica e considerato infame. V. anche mafia.
Bibl.: G. Pitrè, Bibl. trad. popol. siciliane, XIV-XVII: Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo siciliano, Palermo 1887-1889; C. Lombroso, L'uomo delinquente, Torino 1878.