ombra
ómbra [Der. del lat. umbra] [OTT] Zona della superficie di un corpo illuminato che è oscura in quanto è in posizione tale da non essere raggiungibile dai raggi luminosi (l'o. propria), oppure in quanto potrebbe essere illuminata ma i raggi luminosi sono intercettati da un corpo interposto tra essa e la sorgente di luce (o. portata, dal corpo). Nel caso di un corpo esteso e di una sorgente puntiforme, nello spazio al di là del corpo rispetto alla sorgente si forma una zona d'o. coincidente con l'angolo solido del corpo visto dalla sorgente e il contorno della quale si chiama separatrice d'o.; se il corpo è sferico, tale angolo solido si chiama cono d'o. (fig. 1); se la sorgente è estesa, si ha una zona d'o., luogo dei punti dai quali non è visibile alcun punto della sorgente, e una zona di penombra, parzialmente illuminata, luogo dei punti dai quali è visibile soltanto una parte della sorgente (fig. 2); un caso particolare si ha quando la sorgente è all'infinito (o. in luce parallela), anziché al finito (o. in luce centrale). Queste situazioni si verificano per qualunque tipo di radiazione ondulatoria e quindi non soltanto per la luce, ma anche per onde radio e, in altro campo, suoni di varia lunghezza d'onda; quello che varia, di caso in caso, è l'influenza della diffrazione nel contorno delle zone d'o. e di penombra, che dipende anche dalla lunghezza d'onda. ◆ [ASF] O. volanti: bande, alternativamente chiare e scure e quasi parallele, che si muovono perpendicolarmente alla loro lunghezza, con una velocità di circa 20 m/s; sono visibili per pochi secondi, poco prima e poco dopo la fase di completo oscuramento in un'eclisse totale di Sole. ◆ [MCF] Metodo delle o.: tecnica per visualizzare campi aerodinamici: v. aerodinamica sperimentale: I 65 f. ◆ [ALG] Teoria delle o.: parte della geometria descrittiva che s'occupa delle regole per disegnare l'o. portata sul foglio da figure geometriche, considerate opache e illuminate da sorgenti puntiformi o estese.