OMBELICO (dal lat. umbilicus; fr. nombril; sp. ombligo; ted. Nabel; ingl. umbilic)
In anatomia umana l'ombelico si presenta sulla linea mediana anteriore dell'addome (nell'adulto alquanto al di sotto della metà) in forma di una fossetta cupoliforme circondata da un cercine cutaneo (cercine ombelicale), nel fondo della quale sporge una prominenza (capezzolo) che presenta all'apice la cicatrice ombelicale separata dal cercine da un solco circolare (solco ombelicale).
Durante i primi mesi della vita endouterina la parete addominale in avanti era aperta ampiamente per dare passaggio, oltre a parte dei visceri addominali, all'allantoide e ai vasi allantoidei, al peduncolo della vescicola ombelicale e ai vasi onfalo-mesenterici. Salvo i casi di ernia addominale embrionaria, completandosi la parete addominale, i visceri rientrano nell'addome e residua un piccolo orificio, l'anello ombelicale, dal quale parte il cordone ombelicale. Esso unisce il feto alla placenta per mezzo delle due arterie ombelicali (che decorrono in basso, lateralmente sulle facce laterali della vescica gettandosi nelle arterie iliache interne) e della vena ombelicale (che si porta invece indietro e a destra verso la faccia inferiore del fegato). L'ombelico dell'adulto si forma dopo la caduta del cordone ombelicale, la cicatrizzazione e la retrazione della piaga ombelicale; la cicatrice si avvicina alla semicirconferenza inferiore dell'anello ombelicale perché la forza di retrazione (in alto) della vena ombelicale è minore di quella (in basso) delle arterie ombelicali e dell'uraco.
Per la patologia dell'ombelico nel neonato, v. neonato. Per la sua costituzione anatomica l'ombelico rappresenta un punto di minore resistenza della parete addominale, la depressione scompare mentre l'anello ombelicale si dilata nella gravidanza, nell'ascite, nell'ernia ombelicale (v. ernia). Processi morbosi d'origine intestinale (elmintiasi, flemmoni d'origine intestinale, persistenza del peduncolo della vescicola ombelicale), di origine vescicale (permeabilità dell'uraco), di origine epatica (calcolosi biliare), d'origine peritoneale (peritonite tubercolare) con meccanismi patogenetici diversamente complessi possono essere causa delle cosiddette fistole ombelicali. Dicesi onfalite la flogosi della regione ombelicale.