‛OMĀN (XXV, p. 316)
Il sultanato indipendente di O., secondo recenti calcoli, occupa una superficie di 212.380 km2 e conta 550.000 ab. in maggioranza arabi, poi indiani, persiani e negri. Nel settembre 1958 il porto e il territorio di Gwadar (774,8 km2 e 5000 ab.), sulla costa belucistana del Mare Arabico, già possesso dell'O., sono stati ceduti al Pakistan, mentre l'estrema fascia costiera della penisola Musandam dipende tuttora dalla Costa dei Pirati (Trucial Oman). Di modesta importanza sono le risorse economiche del sultanato, esportatore di datteri, frutta e pesce, ma recenti ricerche petrolifere danno adito a previsioni più confortanti per il futuro. Attualmente due società concessionarie, una per il territorio del distretto di Dhofar (con due pozzi in attività) e una per il resto del sultanato, stanno compiendo importanti trivellazioni. Le entrate dello stato derivano soprattutto dalla riscossione dei diritti doganali sulle merci commerciate con i paesi del golfo Arabico e con il Regno Unito (nel 1951 furono riaffermati gli accordi commerciali con questo Paese). Modesto è stato in questi ultimi anni anche lo sviluppo delle comunicazioni se si eccettua la costruzione della breve autostrada che collega la capitale Mascate (5500 ab.) con el-Maṭraḥ (8500 ab.), base per le comunicazioni con l'interno. Mascate, che è il principale porto del sultanato, ha registrato nel 1956 un movimento di 160 navi in arrivo e in partenza.
Storia. - Dopo la parziale separazione, nel 1913, del territorio di O. dal sultanato di Mascate, l'imam (capo religioso) dell'O. riuscì a creare in pochi anni una specie di teocrazia autonoma che allentò sempre più i vincoli di dipendenza dal sultano di Mascate. Il lungo periodo di equilibrio e di tensione tra i due poteri si ruppe nel 1955, quando l'imam Ghalib bin Ali chiese di essere ammesso come sovrano indipendente nella Lega araba e si attribuì il diritto di rilasciare proprî passaporti. Il sultano di Mascate allora decise di ristabilire la propria autorità e occupò con le sue forze la capitale dell'O. da cui l'imam fuggì. Nel luglio 1957 l'imam tentò di rioccupare l'O., ma forze britanniche, sulla base del trattato detto di Sib (1928), intervennero immediatamente, costringendolo ad abbandonare l'impresa e ricostituendo l'unità politica del sultanato.
Bibl.: R. H. Sanger, The Arabian peninsula, Ithaca 1954; F. Laurent, La révolte d'Oman, in Orient, 1957, n. 4.