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oltre

di Antonio Lanci - Enciclopedia Dantesca (1970)
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oltre (oltra)

Antonio Lanci

Termine ad alta frequenza, che ricorre ora come avverbio, ora come preposizione, spesso modificato da ‛ più '. La forma latineggiante ‛ oltra ' (cfr. il latino ultra) si registra alcune volte.

1. Come avverbio, o. si presenta con diversi valori: spaziale, nel senso di " avanti ", " in là ": If XV 40 Però va oltre: i' ti verrò a' panni; VIII 101 se 'l passar più oltre ci è negato; XII 115 Poco più oltre il centauro s'affisse / sovr'una gente; XI 115 'l balzo via là oltra si dismonta, " assai più in là " (Mattalia); Pg XXIV 115 Trapassate oltre sanza farvi presso, ove l'avverbio, apparentemente pleonastico rispetto al ‛ tra ' del verbo, " in realtà rende più perentorio l'ordine, il divieto di fermarsi " (Mattalia).

Si veda inoltre Cv III III 13 come chi guarda col viso co[ntra] una retta linea, prima vede le cose prossime chiaramente; poi, procedendo, meno le vede chiare; poi, più oltre, dubita; poi, massimamente oltre procedendo, lo viso disgiunto nulla vede; e ancora: oltre (If III 70, XXVII 133, XXXIII 91, Pg II 84, XV 140, XX 29, XXI 33, XXIV 120 e 131, Pd X 130; Fiore CCXXX 8; Detto 287); più oltre (If XXI 106, XXIV 44 [con ellissi del verbo], XXVI 109); oltre più (XXXII 64); poco più oltre (XVII 35, Pg XXIX 43); più oltre, " più avanti ", ma nel senso di " verso di noi ": If XXI 121 Libicocco vegn'oltre e Draghignazzo; Pd XXX 8 e come vien la chiarissima ancella / del sol [cioè l'aurora] più oltre; II 74 d'oltre in parte, " da parte a parte " (cfr. Petrocchi, ad l.); Cv III V 9 se una pietra potesse cadere da questo nostro polo, ella cadrebbe là oltre nel mare Oceano, " più in là ", " al di là " della zona abitata. Nelle due occorrenze di Cv IV XII 16 ha valore temporale e, quindi, spaziale (quest'ultimo, figurato): vedemo li parvuli desiderare... un pomo; e poi, più procedendo... uno augellino; e poi, più oltre, desiderare bel vestimento... perché in nulla di queste cose truova quella che va cercando, e credela trovare più oltre.

Ancora con valore spaziale, in senso figurato: Cv I VII 9 è l'obedienza con misura, e non dismisurata, quando al termine del comandamento va, e non più oltre; II I 3 [il senso letterale delle Scritture] è quello che non si stende più oltre che la lettera de le parole fittizie; III I 10 però n'è data la provedenza che riguarda oltre, a quello che può avvenire; IV IX 1 pertanto, oltre quanto le nostre operazioni si stendono tanto la maiestade imperiale ha giurisdizione, e 9; Pg XXVII 129 se' venuto in parte / dov'io per me più oltre non discerno, cioè " non posso guardare più avanti con la mente "; Pd XXIX 130 Questa natura sì oltre s'ingrada / in numero, cioè la natura angelica " tanto in là va di numero ", " è tanto numerosa ".

Ugualmente, in senso figurato, indica l'andare " avanti ", il procedere in una trattazione o questione: Cv III XV 20 tempo è, per più oltre procedere, di porre fine a questo trattato; Pg XXIV 61 e qual più a gradire oltre si mette, / non vede più da l'uno a l'altro stilo (cfr. Petrocchi, ad l., e Introduzione 205-207; v. anche la voce GRADIRE); Pd IX 111 procedere ancor oltre mi convene; e ancora: Cv III XI 1 e 18, IV VI 1.

Talvolta vale " più ", con valore temporale (trecento anni e oltre, Pd VI 38), o in struttura comparativa (Vn XX 1 avendo forse... speranza di me oltre che degna; Cv IV XVII 6 vantare noi oltre che siamo ... diminuire noi oltre che siamo).

Unito a ‛ più ', come rafforzativo: Rime dubbie XXVII 2 De' tuoi begli occhi un molto acuto strale / m'è nel cor fitto, e oltre più [" assai più "] d'un'oncia; Pd VIII 57 io ti mostrava / di mio amor più oltre che le fronde; Pg XVI 102 la gente... / più oltre non chiede.

2. Gli stessi valori il termine presenta quando funge da preposizione.

Con valore spaziale, nel senso di " al di là di ": Vn XLI 10 1 Oltre la spera che più larga gira, cioè " al di là " del Primo Mobile (anticipato al § 2); Pg XIV 33 passa oltra quel segno, " va al di là di quel limite di altezza ", cioè " è più alto "; XXXI 82 oltre la rivera; Fiore CXIV 14 la terra d'oltre mare. In contesto metaforico, in Pg XXX 84 oltre ‛ pedes meos ' non passaro, cioè, nel cantare il salmo 30, non " andarono al di là " dell'espressione " pedes meos " del versetto 9.

Figurato: Vn X 1 oltre li termini de la cortesia; Cv III XIII 9 oltra la capacitade de la nostra natura (così anche nella '21; la Simonelli legge attrae la capacitade); If VII 81 oltre la difension d'i senni umani, " al di là di ogni difesa o schermo opposto dall'avvedutezza degli uomini "; Pg XXIII 65 seguitar la gola oltra misura; Pd I 54 e fissi li occhi al sole oltre nostr'uso, " oltre le possibilità terrene " (Chimenz); e ancora: Cv I III 6 (due volte), IV 1, III Amor che ne la mente 29 e 44, VI 9, 10 e 13, IV XXII 9, Pg XXVIII 138, Fiore XXXVIII 10. Anche nella locuzione prepositiva ‛ o. a ': Rime XC 38 oltre al poder che natura ci ha porto; Cv I XI 15 oltre a la verità, " al di là del vero ".

Con valore temporale: Cv IV XXIV 5 oltre la senettute rimane de la nostra vita forse in quantitade di diece anni; Pg X 111 oltre la gran sentenza non può ire, cioè la pena delle anime penitenti non può durare oltre il giudizio finale; If XXI 112 più oltre cinqu'ore che quest'otta, " oltre cinque ore dopo la presente ora " (Chimenz).

Ha valore modale, nel senso di " più di ", in Cv IV V 20 Certo di ferma sono oppinione che... lo suolo dov'ella [Roma] siede sia degno oltre quello che per li uomini è predicato e approvato.

Vocabolario
oltre-ragione
oltre-ragione s. m. inv. Superamento della dimensione razionale. ◆ La condizione orgiastica e l’oltre-ragione non più scritti e teorizzati ma vissuti, come i satiri della Grecia arcaica, «selvaggia», nel corpo e nella mente arrivata al...
óltre
oltre óltre avv. e prep. [lat. ŭltra]. – 1. avv. Più là (o più qua) di un certo limite, spaziale, temporale o ideale; anche, semplicem., più avanti. Con verbi di moto: andare, venire, proseguire o.; aveva fretta e passò o. senza fermarsi;...
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