OLP
Sigla dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (ar. Munazzamat al-tahrir al-filastiniyya). Nata nel 1964 per iniziativa della Lega araba, a sostegno della lotta per l’indipendenza palestinese dall’occupazione israeliana, ne fu primo segretario il filonasseriano A. Shuqayri; dopo la guerra arabo-israeliana del 1967, vi confluirono le principali formazioni della diaspora palestinese e della guerriglia contro Israele. Passata sotto la guida di e del suo leader Y. ‛Arafat nel 1969, l’OLP fu coinvolta, nel corso degli anni Settanta e Ottanta, in una serie di atti di guerriglia e di terrorismo internazionale e interarabo (➔ Settembre nero), mentre al suo interno avveniva una lotta di fazioni che sostenevano metodi più o meno radicali di lotta. Espulsa dalla Giordania nel 1970 e dal Libano nel 1982, l’Organizzazione stabilì successivamente la sua sede a Tunisi, fino al 1991. Nel 1988, dopo la prima , ‛Arafat proclamò lo Stato di Palestina, rinunziando agli obiettivi militari e, in parte, a quelli politici esposti nella Carta costitutiva dell’OLP, che fu per questo accolta nelle Nazioni unite come sola rappresentante del popolo palestinese. Nel 1993, gli Accordi di Oslo istituivano una Autorità nazionale palestinese, diretta dall’OLP, stabilita in Cisgiordania e a Gaza. L’attuazione solo parziale degli Accordi e l’ascesa di Hamas hanno tuttavia fortemente eroso il peso politico dell’OLP che, dalla morte di ‛Arafat (2004), è diretta da M. Abbas.