OLMO (lat. scient. Ulmus; fr. orme; sp. olmo; ted. Rüster; inglese elmtree)
Nome volgare che indica le specie del genere Ulmus e specialmente l'U. campestris L. È questo un bell'albero alto 25-30 m. con il tronco di oltre 1 m. di diametro, dritto, a chioma ampia e folta; le foglie sono asimmetriche, ovato-acute, dentato-seghettate sui margini, brevemente picciolate, pelosette all'ascella delle nervature. I fiori riuniti in glomeruli ascellari, hanno perigonio rossobruno, munito di ciglia bianche. Il frutto è una noce alata (samara) con ala obovata, munita di smarginatura apicale che giunge quasi al seme. Questa pianta vive in tutta l'Europa (eccetto la zona artica) nell'Asia occidentale, media e settentrionale e nell'Africa settentrionale; in Italia vive nei boschi della regione dell'olivo e del faggio, mista con querce e castagni. Si coltiva anche estesamente, specialmente nelle pubbliche passeggiate.
Il legname è assai pregiato per tenacità, elasticità, e durata; le foglie sono un ottimo foraggio per il bestiame; dalla corteccia si ricavano fibre con le quali si fabbricano stuoie e cordami.
Vi è una varietà con rami sugherosi e alati (var. suberosa Moench). È storicamente celebre l'olmo di Lutero a Worms, che nel 1838 aveva m. 2,30 di diametro del tronco.
Il genere Ulmus (Tournefort, ex-Linneo, 1737) dà il nome alla famiglia delle Olmacee (v.) e comprende 16 specie della zona temperata settentrionale e delle montagne dell'Asia tropicale.
Oltre l'U. campestris si possono ricordare i seguenti che si trovano anche nella flora italiana: U. montana With. (olmo montano) con le foglie più grandi e con smarginatura dell'ala che non giunge fino al seme; vive sporadico nei boschi di faggio e di castagno sulle Alpi e sull'Appennino fino all'Abruzzo e viene anche coltivato. U. effusa Willd. o U. pedunculata Foug. che è pianta dell'Europa centrale e orientale e dell'Asia Minore, rarissima in Italia (si trova in alcune località delle Alpi marittime; a Mendrisiotto e forse in altri punti delle Alpi).