Stone, Oliver
Regista e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New York il 15 settembre 1946. Allievo di M. Scorsese, nel 1971 si è diplomato alla New York University Films School con il cortometraggio Last year in Vietnam (S. ha combattuto in Vietnam, dove fu ferito e decorato). Ha vinto dieci premi Oscar.
Produttore e regista di film pubblicitari, nel 1974 esordì nella fiction in Canada con il film horror Seizure (Sequestro), presto dimenticato; ma già nel 1977 vinse l'Oscar con la sceneggiatura di Midnight express (Fuga di mezzanotte) di A. Parker, che preannunciava il suo talento di regista manifestatosi - dopo varie nuove sceneggiature e un secondo horror del 1981, The hand (La mano) - in Salvador (1986), sulla guerriglia centro-americana, e soprattutto in Platoon (1986), sulla guerra nel Vietnam, premiato con l'Oscar per il film, la regia, il suono e il montaggio. Ormai capofila del cinema di denuncia, S. ha continuato a provocare l'opinione pubblica con Wall Street (1987; Oscar all'attore M. Douglas), con Talk radio (1988) e con Born on the fourth of july (1989, Nato il 4 luglio; Oscar per la regia e per il montaggio). Con The Doors (1991), S. ha tracciato un rapido affresco sugli anni Sessanta; nello stesso anno JFK (JFK - Un caso ancora aperto), premiato con l'Oscar per la fotografia e il montaggio, ha scosso il grande pubblico con una controversa ricostruzione del complotto di cui sarebbe stato vittima il presidente Kennedy. Il successivo Heaven and earth (1993, Tra cielo e terra) non ha avuto altrettanto successo, ma S. è subito tornato a farsi contestare e applaudire con Natural born killers (1994, Assassini nati - Natural born killers), che ha ricevuto il Premio speciale della giuria a Venezia.
Le virtù dello S. ritrattista polemico si sono ancora affermate in Nixon (1995; Gli intrighi del potere - Nixon) che, valendosi dell'interpretazione superba di A. Hopkins, ha ripercorso la biografia del presidente durante lo scandalo Watergate. Puntando sul livello scandalistico più che sugli aspetti storici e politici del dramma, il film ribadisce certi limiti del regista, portato talvolta all'enfasi e a strutture narrative farraginose, ma conferma la veemenza dello stile e l'importanza sociologica delle analisi, condotte sulla realtà americana con un afflato civile e morale che sa tradurre in spettacolo verità scottanti.
bibliografia
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