oligofrenia
Stato d’insufficienza mentale in genere, congenita o acquisita nei primi anni di vita. Fra le condizioni lesionali responsabili di o. da maggior tempo note, vanno citati gli stati tossici e infettivi capaci di danneggiare il prodotto del concepimento, le endocrinopatie (fra queste principalmente le malattie della tiroide e dell’ipofisi), le encefalopatie malformative, le encefalopatie da incompatibilità materno-fetale, quelle dovute ad anomalo corredo cromosomico, e infine quelle malattie che hanno rivelato una patogenesi biochimica.
Sul piano clinico generale, prescindendo dal grado di insufficienza mentale, è propria della o. un’incapacità ad apprendere e ad accrescere il patrimonio ideativo mediante una personale prestazione di giudizio. Ciò non esclude che in alcuni casi si osservi un singolare talento in determinati campi, quale, per esempio, un’eccezionale memoria per i numeri o per la musica. L’attenzione è scarsa e incostante; la debolezza di giudizio, l’impossibilità di fare altre esperienze che non siano sensoriali, di elaborare concetti astratti, separando l’essenziale dal particolare, sono presenti in grado più o meno marcato; ne derivano anche l’incapacità o la difficoltà di organizzare l’esistenza secondo un piano preordinato, la credulità, l’influenzabilità, la povertà o assenza di concetti etici elevati, l’atteggiamento di grave apatia con cui sono subite le punizioni. Il comportamento morale risulta notevolmente influenzato dall’affettività. Fra gli oligofrenici si riscontrano soggetti docili, obbedienti, affettuosi e altri, invece, singolarmente crudeli, altri ancora che presentano esplosioni di collera giungendo anche a soluzioni estreme per motivi futilissimi. Lo sviluppo del linguaggio è in relazione al grado di insufficienza mentale.
La diagnosi di o. e soprattutto la precisazione del grado di deficit intellettivo sono facilitate dall’uso dei metodi globali per la valutazione dell’intelligenza (test mentali) che, oltre a permettere la determinazione mediante opportune prove del livello intellettuale, forniscono utili elementi di giudizio sulle possibilità di adattamento pedagogico, familiare e sociale. Il quoziente di intelligenza (QI) è espresso, nella scala metrica di A. Binet (psicologo francese, 1857-1911), dal rapporto fra età mentale ed età cronologica del soggetto. Nelle scale più recenti vi è invece la tendenza a stabilire il livello di efficienza intellettiva non in rapporto all’età mentale di individui normali di età maggiore o minore, ma in base agli scarti tipo e ai centili che permettono la classificazione di un soggetto in rapporto alla media degli individui della stessa età.
Affezione ereditaria, a carattere recessivo e autosomico, caratterizzata, oltre che da marcato deficit psichico, anche da rallentamento della crescita (per turbe dell’ossificazione encondrale) e da abbondante eliminazione urinaria di un particolare mucopolisaccaride, l’eparitin-solfato. Tale sindrome rientra nel gruppo delle mucopolisaccaridosi. O. fenilpiruvica: ➔ fenilchetonuria.