oli combustibili
Miscela di idrocarburi che si ottiene diluendo un residuo ad alta viscosità con un distillato, detto flussante. Come flussanti possono essere usati tagli di prima distillazione come il cherosene o i gasoli ottenuti dall’impianto di cracking.
L’impiego prevalente dell’o. c. è nella combustione stazionaria per la produzione di vapore per usi industriali o per la generazione di energia elettrica. Un ulteriore utilizzo è quello nei grandi motori diesel per la propulsione delle navi o per la produzione di energia elettrica in piccole centrali. Le caratteristiche chimico-fisiche più importanti, che classificano la qualità dell’o., sono il potere calorifico, la viscosità e il contenuto di zolfo e di metalli pesanti. Considerando che le riserve di o. convenzionale continuano a essere intaccate, le prospettive di sviluppo dei c. fossili liquidi si stanno orientando verso risorse più viscose, quelle non convenzionali, che non possono essere sfruttate economicamente senza l’applicazione di speciali tecniche di coltivazione (estrazione mineraria, trattamento di sabbie) o senza riduzione della viscosità (vapore, solventi, combustione).
Lo sviluppo degli o. non convenzionali implica una particolare attenzione agli aspetti ambientali, poiché lo sfruttamento di giacimenti di o. ad alta viscosità e di scisti bituminosi genera grandi volumi di residui, che devono essere smaltiti in modo economico e sicuro per l’ambiente. Ci si può attendere che l’aumento su larga scala dell’estrazione e dell’upgrading degli o. ad alta viscosità possa trovare una forte e diffusa opposizione proprio sul piano ambientale, pertanto occorre dedicare particolare attenzione alla gestione dei rifiuti e allo sviluppo di metodi di basso impatto. Le maggiori previsioni produttive dell’o. non convenzionale sono orientate verso Paesi come Venezuela, Canada, Russia, Kazakistan, Messico, in quanto essi possiedono la massima parte della risorsa di base di o. viscoso di alta qualità.
Tra gli o. c. un posto di rilievo ha assunto negli anni l’o. vegetale puro (Straight Vegetable Oil, SVO), che rappresenta una filiera importante. L’o. viene adoperato per alimentare motori diesel statici finalizzati alla produzione di energia elettrica ed energia termica (➔ energia), in mini impianti cogeneranti, a partire da 9 kWe, e per motori diesel di automobili, autobus, motori nautici, trattori agricoli. Rispetto al biodiesel, l’o. vegetale puro si differenzia in quanto la sua produzione è diretta (semplice pressatura a freddo dei semi delle piante oleaginose o estrazione con solventi), mentre la produzione del biodiesel comporta numerosi passaggi di lavorazione intermedia (esterificazione con aggiunta di metanolo, purificazione, distillazione e stabilizzazione chimica) che, oltre a incidere sull’equilibrio ambientale, riduce notevolmente la remunerazione del produttore primario. Inoltre, diversamente dall’o. vegetale puro, il biodiesel richiede l’impiego di cospicui quantitativi di acqua per il processo di purificazione in fase di produzione.