OLEODOTTO
(App. IV, II, p. 650)
Il trasporto mediante o. risulta economico se i volumi iniziali sono adeguati, e se vi è una previsione di stabilità o di crescita del movimentato nel medio periodo. Un mercato statico o imprevedibile non spinge infatti a nuove iniziative, mentre una contrazione dei consumi determina un aumento del costo di trasporto unitario e, al limite, la convenienza, per chi si affaccia sul mercato, a utilizzare altre modalità più flessibili di trasporto come autobotti, chiatte o treni.
A partire dalla fine degli anni Settanta la produzione mondiale di petrolio è rimasta sostanzialmente stabile, mentre è salito l'impiego del gas naturale. È prevedibile che questa tendenza di lungo periodo, più significativa nelle zone di matura industrializzazione, continui anche nei prossimi anni, e anzi si accentui. Tutto ciò ha ridotto l'attività di costruzione di nuovi o., mentre grande sviluppo ha avuto la rete dei gasdotti, anche internazionali.
Non tutto però è rimasto fermo ovunque. Nuovi campi petroliferi hanno richiesto nuovi o.: per es. in Siberia, in Nord Africa e Nigeria, in Medio Oriente, in Scozia. La ricerca e lo sfruttamento di alcuni giacimenti sottomarini a profondità sempre crescenti, per es. nel golfo del Messico e in Malaysia, hanno favorito lo sviluppo di tecnologie particolari, usate anche nell'industria del gas. La coltivazione dei campi petroliferi artici si è estesa, e sono stati perfezionati i materiali e le procedure sia di costruzione che di gestione per climi freddi applicate inizialmente a metà degli anni Settanta in Alaska. In prospettiva si può immaginare un ampio utilizzo di queste innovazioni in Siberia e nelle zone artiche russe. Alcune vicende politiche, per es. in Medio Oriente, hanno interrotto alcune linee e propiziato la costruzione di altre, anche con investimenti notevoli. Nell'Europa occidentale alcuni nuovi o., principalmente per prodotti finiti, sono stati costruiti in zone periferiche quali Inghilterra, Spagna, Austria. O. militari sono stati convertiti a uso commerciale. Il numero delle raffinerie in Europa è diminuito, e alcune, trasformate in depositi, sono state collegate da condotte a raffinerie più moderne ed efficienti. Alcuni o. sono stati abbandonati o trasformati dal servizio di olio greggio a quello di prodotti finiti o gasdotti. Stessa sorte hanno subito o. per olio combustibile usato dalle centrali elettriche convertite all'uso del gas. Vi sono state quindi razionalizzazioni e nuove brevi connessioni a linee esistenti. In Europa molta di questa attività si è concentrata attorno ai poli petroliferi, per es. di Le Havre e Fos, di Rotterdam, di Genova. In definitiva però non vi sono state, soprattutto in Europa, quelle grosse nuove costruzioni o espansioni di o. anche internazionali che avevano invece caratterizzato il ventennio precedente. La rete di o. dell'Europa occidentale (fig. 1) è, da diversi anni, di poco inferiore ai 20.000 km, con un traffico che negli ultimi anni si aggira sui 500÷550 milioni di m3/anno con 90 miliardi di t/km per anno movimentate.
Anche in Italia, a partire dalla fine degli anni Settanta, pochi sono stati i nuovi o.: una linea che va dal campo petrolifero di Villa Fortuna, vicino a Novara, fino alla raffineria di Sannazzaro de' Burgondi vicino a Pavia, una linea per olio combustibile che parte da Ravenna ed è destinata alla centrale ENEL di Porto Tolle, e due linee di prodotti finiti da Trieste a Visco, nel Friuli. La rete di o. nazionale (v. in fig. 1) oscilla intorno ai 4000 km dal 1976, mentre le t/km per anno offerte sono circa 22 miliardi e 9÷10 miliardi quelle movimentate, con un fattore di utilizzo della rete inferiore al 50%. Il totale dei trasporti terrestri nazionali petroliferi, cioè i trasporti per ferrovia, per strada e per condotte, oscilla sui 18 miliardi di t/km/anno.
Tutto ciò porta a concludere che almeno in Europa e Stati Uniti la costruzione di o. è divenuta un'industria matura, che però riveste ancor oggi un ruolo indispensabile per il convogliamento del grezzo dai campi petroliferi ai costieri ove attraccano le petroliere, e per il rifornimento di zone interne.
In questa situazione, oltre alle ristrutturazioni e ai nuovi campi petroliferi, molto del lavoro è manutenzione, o esecuzione di piccole varianti di linee esistenti, per es. quando si debba aggirare una città in espansione, rifare un attraversamento di fiume per lo spostamento o l'approfondimento del letto originario, approfondire una linea in zone collinari ove agricoltura e agenti naturali hanno favorito un'erosione del suolo, rimpiazzare un tratto ove la corrosione è divenuta tanto diffusa che non è economica la riparazione con collari. Inoltre anche lo sviluppo di nuove attrezzature per la costruzione di o. è rallentato. La speranza di sviluppare una ''talpa'' che rendesse non economica la posa della tubazione con lo scavo a cielo aperto è per il momento andata delusa. Il rivestimento delle linee per evitare corrosione è migliorato con l'uso di materie plastiche, ma ancora esistono problemi: si tratta di bilanciare la resistenza meccanica e chimica, l'aderenza, la copribilità, la durata, e, così pure, la scelta del rivestimento non è univoca in ogni condizione ambientale. La siderurgia che fornisce i singoli tubi è stata interessata da profonde ristrutturazioni, non sempre i processi costruttivi sono moderni e il materiale presenta ancora, seppure più raramente, quei problemi di microfessurazioni, laminazioni, inclusioni che provocano nel tempo la rottura meccanica del pezzo. Le saldatrici meccaniche, specie per diametri di notevole dimensione, sono migliorate, ma per le linee di minor diametro è ancora frequente l'uso della saldatura a mano. I progressi maggiori dal punto di vista tecnologico riguardano la posa e la manutenzione di o. a mare con mezzi sommergibili capaci di scendere a 1000 m di profondità, le grandi navi posa condotte, e tutta quella miriade di attrezzature appositamente studiate per l'ispezione e per i lavori di costruzione e riparazione a profondità sempre crescenti.
Aspetti economici. − Le società di o. sono spesso proprietà di azionisti consociatisi per ridurre i costi d'investimento. La mancata crescita dei volumi negli anni dopo le crisi energetiche del 1973 e soprattutto del 1979, ha ridotto gli introiti previsti da diverse società proprietarie di oleodotti. Dove vi erano diversi soci, la chiusura di alcune raffinerie e la ritirata da alcuni paesi europei di società multinazionali ha creato per qualche tempo problemi finanziari ai soci residui.
In genere i soci azionisti emettono congiuntamente delle obbligazioni per finanziare la costruzione dell'o., e s'impegnano congiuntamente a pagare determinate somme, indipendentemente dal volume che faranno transitare. Queste somme servono per pagare gli interessi e rimborsare alla scadenza gli investitori che, comprando le obbligazioni, hanno prestato i fondi per la costruzione dell'oleodotto. Se un socio azionista si ritira, o se qualche socio non riesce a trasportare i volumi stimati, i restanti devono comunque provvedere a pagare o far pagare il debito. Ciò ha portato a utilizzare talvolta le clausole di arbitrato per dirimere le liti tra soci. Va detto però che l'avere più soci è in genere benefico per la società di trasporto, in quanto evita di dipendere esclusivamente dalle vicende di un singolo azionista.
In Europa le obbligazioni emesse da società di o. sono rimaste generalmente nel portafoglio di banche o delle stesse società petrolifere, cioè dei soci azionisti. Negli Stati Uniti, al contrario, esiste da tempo sia un mercato al dettaglio di queste obbligazioni, sia la possibilità pratica per un imprenditore, non facente parte del mondo petrolifero, di avventurarsi in questo genere d'impresa di trasporto. I problemi finanziari conseguenti ai mancati introiti causati da soci azionisti che abbandonano l'iniziativa, o da ristrutturazioni del sistema produttivo e distributivo, hanno quindi richiesto soluzioni tecniche e/o finanziarie diverse nei diversi mercati.
Oggi, a 20÷25 anni dall'inizio delle operazioni, anche se utilizzate al 90%, le grandi reti di o. internazionali sono ritornate a essere economiche, in quanto l'investimento iniziale è stato ammortizzato. I costi vivi di questi o. sono ormai spesso solo le manutenzioni, la manodopera e l'energia; e anche se le linee sono sottoutilizzate, la tariffa unitaria di questi o. può mantenersi al di sotto di quella dei mezzi di trasporto competitivi, come autotreni e navi, i cui costi vivi, specie manodopera e carburanti, incidono in percentuale maggiore sulla tariffa unitaria di trasporto, e che avendo una vita utile di 10÷15 anni debbono scontare dalle loro tariffe investimenti relativamente recenti.
Un altro aspetto tipico degli ultimi decenni è il crescente trasferimento della proprietà di o. da società multinazionali a organismi statali, specie nei paesi membri dell'OPEC. Ne è derivata la necessità sia di addestrare dirigenza e manodopera locale, sia di sviluppare contratti di consulenza e gestione per quegli aspetti più sofisticati e tecnologicamente avanzati o semplicemente per gestire quegli eventi che nella nuova realtà nazionale erano troppo rari per giustificare l'acquisizione locale di know-how. Per es. la gestione manageriale di un'espansione o costruzione di una nuova linea in questi paesi è generalmente appaltata, così come la manutenzione della strumentazione e dei contatori, e l'installazione delle apparecchiature di protezione catodica.
Aspetti normativi. − Malgrado le numerose proposte non è stato ancora recepito in Europa il principio vigente negli Stati Uniti per cui l'o. è una via di trasporto che dev'essere messa a disposizione di tutti gli utenti potenziali. Il concetto delle società europee è che gli o. sono mezzi di trasporto, non vie, cioè, per fare un paragone con le comunicazioni su strada, sono automobili, non autostrade.
Mantenendo questo paragone con un'autostrada e i suoi caselli d'ingresso e di uscita, negli Stati Uniti un imprenditore non comproprietario di un o. ha il diritto di conferire, ai depositi dell'o., volumi da trasportare in altri depositi sempre di proprietà dell'oleodotto. Le tariffe a parità di servizio prestato sono uguali per tutti gli utilizzatori e rese note al pubblico. Le tariffe possono prevedere sconti in funzione dei volumi conferiti e delle distanze superate. In USA è posto anche un ''ragionevole limite'' al profitto di alcune compagnie che attraversano i confini di stato, e i principi usati ricordano il nostro equo canone. Tutto ciò chiaramente comporta una notevole burocrazia, una serie di regole su quanto si può fare e non fare, controllo e multe salate, processi penali, e limitazioni all'esercizio totalmente sconosciute in Europa. La discussione per introdurre norme simili a quelle americane è da tempo in atto presso la Comunità Europea, e riguarda anche gasdotti ed elettrodotti.
Negli ultimi anni, l'accresciuta attenzione delle autorità locali per la sicurezza, e la cospicua legislazione ambientalistica anche europea, hanno richiesto costi maggiori e tempi notevolmente allungati sia per la fase di progettazione di nuovi o., sia per modifiche o ristrutturazioni della rete. E questa attenzione ha giustamente reso più stringente l'insieme delle procedure e prassi operative, cioè quell'insieme di regole per la gestione quotidiana delle linee.
Anche la predisposizione di piani per gestire emergenze come inondazioni, terremoti, rotture accidentali ha fatto passi notevoli. In Europa in genere vi è notevole collaborazione con le autorità che intervengono in caso di emergenza, anche minore, prendendo la direzione delle operazioni fino a emergenza conclusa. Le precauzioni richieste per evitare l'inquinamento di corsi d'acqua sono notevoli, e in alcuni casi si giunge a prescrivere la costruzione di opere di limitazione dei danni, da utilizzarsi solo nell'evento d'incidente. In genere esistono ditte in appalto specializzate che possono essere rapidamente mobilitate per la gestione di tali eventi eccezionali.
Gestione. − Notevoli sono stati i miglioramenti nella gestione degli oleodotti. L'uso pressoché generalizzato delle ispezioni con dispositivi che radiografano i difetti delle linee interrate (fig. 2) ha permesso d'individuare corrosioni interne ed esterne, difetti di saldatura o di costruzione dei singoli tubi che formano l'oleodotto. Questi strumenti, migliorati man mano nel tempo, viaggiano all'interno dell'o. trasportati dal liquido in movimento e immagazzinano informazioni riguardanti centinaia di km interrati con tale precisione che lo scavo necessario per mettere in luce il difetto individuato è di pochi metri. Se la corrosione è esterna, una volta verificatane l'esistenza e la criticità, si provvede ad aumentare lo spessore lungo la linea con una corazza a forma di collare che viene saldata al tubo preesistente. Alcune società hanno abbandonato la saldatura che provoca fragilità e rottura, e usano due collari semicircolari, fatti in resina, e tenuti assieme da viti e bulloni. In un prossimo futuro le riparazioni saranno fatte con avvolgimenti di nastri o fili di resine. È chiaro che con questi mezzi d'ispezione le perdite dovute a corrosione, cioè a lento deterioramento della tubazione, possono essere facilmente prevenute con campagne di manutenzione programmata. È da aggiungere che l'uso della manutenzione preventiva è la via più economica di gestione. Si è generalizzato l'uso di strumenti specifici per interrompere il flusso di una linea, tagliarla e connetterla ad altra linea; altri strumenti permettono di creare una diversione per non interrompere il flusso, mentre è in corso la sostituzione di un tratto di linea. L'altro grande cambiamento è l'uso pressoché generalizzato dei computer e delle telecomunicazioni, che ha consentito un miglior controllo delle operazioni.
I sistemi di comunicazione si servono di cavi coassiali interrati accanto alle linee o di linee telefoniche dedicate o di satelliti. In alcune zone sono preferiti sistemi automatici di controllo: minicomputer in luoghi isolati eseguono operazioni anche complesse al verificarsi di alcune condizioni. Sono state motorizzate le valvole che permettono d'interrompere la linea. Queste valvole sono localizzate a monte e a valle dei principali corsi d'acqua e in quei punti ove una rottura dell'o. potrebbe creare maggiori danni o inquinamenti. I motori delle valvole possono essere comandati a distanza da impulsi elettrici. Ciò è molto utile in caso di terremoti o inondazioni, quando è a rischio l'integrità del territorio attraversato dall'o., e una gestione prudente delle operazioni richiede un'immediata interruzione del flusso.
Il bilancio tra le quantità entrate e uscite dall'o., ottenuto integrando le misure di contatori volumetrici, densimetri, e termometri posti alle due estremità della linea, può essere calcolato velocemente. I computer che eseguono il calcolo possono interrompere le operazioni quando uno sbilancio fa sospettare una rottura improvvisa. La presa in carico di petrolio dai campi di produzione, o la consegna di prodotti ai depositi, viene effettuata tramite l'apertura e chiusura di valvole comandate da computer situati nel centro di smistamento a centinaia di km di distanza. I computer possono calcolare in tempo reale i quantitativi conferiti all'o. per il trasporto, emettere una ricevuta che convalida l'avvenuta consegna, calcolare ove si trova l'interfaccia tra un prodotto e il successivo spedito in sequenza. Anche i calcoli per tarare i contatori volumetrici vengono eseguiti in sequenza confrontando i dati dei vari misuratori con i dati di un misuratore campione o di un misuratore a volume noto e molto preciso. In conseguenza di ciò, tutte le operazioni contabili e commerciali sono rese più semplici, e l'abbondanza di rapporti riepilogativi soddisfa le esigenze di controllo manageriale e contabile.
Tali innovazioni, già negli anni Sessanta e Settanta, erano state introdotte negli Stati Uniti, dove alcune società avevano effettuato la centralizzazione delle operazioni riducendo drasticamente le operazioni fatte sul luogo da personale scarsamente qualificato. Oggi una moderna sala controllo per o. è una stanza, magari in un palazzo in una grande città, con alcuni schermi televisivi ove compaiono le grandezze sotto controllo, alcune tastiere su cui digitare i comandi, e telefoni per raggiungere gli addetti alle manutenzioni. La sorveglianza è fatta con elicotteri, con automezzi, e soprattutto mantenendo cordiali relazioni con i proprietari dei fondi attraversati da oleodotti. Costoro sono i primi a conoscere eventuali problemi: smottamenti, scavi di altre ditte, perdite di prodotto, e quanto altro possa interessare la linea. Molto utile per prevenire la corrosione esterna causata da agenti atmosferici e correnti vaganti è la protezione catodica che consiste nel variare il potenziale elettrico della linea interrata convogliando sulla stessa corrente elettrica continua. A tale scopo vengono collegate alla linea centraline elettriche che vengono regolarmente tarate in funzione delle variazioni della resistenza sia del rivestimento della linea che del terreno. Per evitare o limitare corrosioni interne dovute alla natura stessa del fluido trasportato si usano talvolta inibitori di corrosione. Le perdite di prodotto sono generalmente molto basse: tipico per l'Europa è un volume di 500÷1000 m3/anno, pari a 10 parti per milione del volume trasportato.
L'o. si conferma quindi come il mezzo più sicuro ed ecologicamente valido per il trasporto di prodotti petroliferi. Le cause di perdita sono varie: incidenti operativi dovuti a errore umano ed eventi calamitosi naturali sono cause relativamente rare (4 casi in Europa in 5 anni), mentre corrosioni, scavi di terzi sull'o., rotture meccaniche hanno avuto pressappoco la stessa incidenza nel causare rotture di linee. Mentre le corrosioni sono risultate essere interne o esterne, le rotture meccaniche sono state provocate da difetti di costruzione del tubo o dalla difettosa saldatura tra tubo e tubo. Questi incidenti dovrebbero essere evitati con una manutenzione preventiva, e giustamente le autorità sono estremamente severe al riguardo. In tutta Europa negli ultimi 5 anni gli eventi che hanno causato perdite di prodotto sono stati meno di 50.
In conclusione, l'industria degli o. sta attraversando una fase di stasi con prospettive di declino, la redditività è generalmente buona, la tecnologia specifica si sviluppa marginalmente, la gestione è attenta all'impatto ambientale e alle comunicazioni, l'immagine presso il pubblico continua a essere buona.
Bibl.: Si vedano i mensili: Pipe Line Industry (1917-); Pipeline and Gas Journal (1979-); e i rapporti annuali: Concawe, the oil companies European organisation and health protection, Attività degli oleodotti nell'industria petrolifera nell'Europa occidentale, testo italiano, 1983 ss.; Ministero dei Trasporti, Dir. Programmazione Div. 3, Conto Nazionale Trasporti. Cfr. anche l'agenzia di stampa La staffetta quotidiana petrolifera (Roma 1933-).