oleodotto
Impianto di trasporto in condotta di petrolio (➔ p) grezzo o di prodotti derivati liquidi, dai luoghi di produzione ai porti di caricamento, dai porti di scarico alle raffinerie, da queste ai porti di imbarco dei prodotti. Esistono o. per raccolta, per trasporto e per distribuzione.
La struttura di un o. è costituita da tubazioni di acciaio a elementi saldati, protette esternamente dalla corrosione mediante bitumatura e fasciatura con nastro di fibre di vetro catramato o altro materiale, e da stazioni di pompaggio collocate all’imbocco e lungo il percorso, per far circolare il liquido mantenendolo alla pressione necessaria. Durante tutte le fasi della produzione dei tubi destinati alla realizzazione di un o. viene effettuato un controllo continuo, con sofisticati mezzi di indagine, per individuare eventuali difetti. Le prove non distruttive sui tubi, che riguardano sia il materiale sia le saldature, vengono effettuate con dispositivi magnetici, a ultrasuoni o a raggi X, che individuano i difetti delle linee interrate, al fine di rivelare corrosioni interne ed esterne, difetti di saldatura o di costruzione degli stessi tubi. Un o. può essere messo in opera fuori terra, specie nei climi caldi, oppure interrato, alla profondità di 1÷2 m, per evitare gli effetti del freddo, soprattutto riguardo alla viscosità del liquido trasportato, oppure può essere posizionato sotto la superficie del mare (in tal caso sono impiegati mezzi sommergibili, capaci di scendere anche a 100 m di profondità, e grandi navi posa condotte). Stazioni di pompaggio all’imbocco, ed eventualmente altre intermedie lungo il percorso, provvedono alla circolazione del liquido entro la condotta, mantenendolo a pressione di 60-80 e anche 100 bar.
Il primo o., lungo circa 10 km e del diametro di 5 cm, fu costruito in Pennsylvania, negli Stati Uniti, nel 1865. Da allora vi è stata una rapida diffusione dell’uso degli o. in tutti i continenti. La lunghezza complessiva degli o. nel mondo supera ormai diverse centinaia di migliaia di km e i diametri raggiungono i 150 cm. I volumi trasportati superano il miliardo di tonnellate all’anno. L’incremento del numero degli o. registrato tra la fine del 20° e l’inizio del 21° sec. è da attribuire soprattutto alla crescita della richiesta mondiale di energia ottenuta dal petrolio e agli sviluppi della petrolchimica (➔ petrolchimica, industria).
Tra i maggiori o. al mondo si ricordano il Druzhba Pipeline («oleodotto dell’amicizia»), lungo oltre 4000 km, che dalla Russia attraversa Ucraina, Bielorussia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Germania, e l’o. Baku-Tbilisi-Ceyhan, il cui nome deriva dalle 3 principali città che attraversa. I suoi impianti passano per Turchia, Azerbaigian, Georgia, Turkmenistan e Kazakistan. Questo o. è in grado di trasportare circa un milione di barili di petrolio al giorno. Il Trans-Alaska Pipeline System, infine, trasporta circa 630.000 barili di petrolio al giorno, dal nord dell’Alaska al porto petrolifero di Valdez, sempre in Alaska. Vi transita il 10% della produzione statunitense.