PETRI, Olaus (nome latinizzato di Olof Petersson)
Riformatore svedese, nato a Örebro nel 1493, morto a Stoccolma il 19 aprile 1552. Studiò a Uppsala, poi dal 1516 al 1518 a Wittenberg, dove fu scolaro di Melantone e di Lutero. Assunto nel 1520 come insegnante nel seminario di Strängnäs, vi professò apertamente le nuove idee: minacciato di processo, fu salvato da Gustavo Vasa, città, poi dal 1531 al 1533 cancelliere. Furono questi gli anni di più intensa produttività.
Aveva qualità di scrittore e di predicatore lucido, appassionato e seppe parlare al popolo. Rifece in svedese il Betbüchlein di Lutero (Een nyttwgh wnderwijsning, 1526), e, oltre a tradurre varî altri opuscoli religiosi tedeschi, svolse un'instancabile attività polemica, particolarmente contro il difensore danese del cattolicismo Poul Helgesen (Svar uppå jtt ochristeligit sendebreff) e contro il canonico Peder Galles di Uppsala (Svar påå tolf spörsmål, 1527) e pubblicò gran numero di opuscoli di discussione o di edificazione religiosa (Een christelighen formaning till clerekrijt, 1528; Om klosterleverne, 1528). Diede intensa opera all'introduzione dello svedese nelle cerimonie e nei riti della Chiesa (Een handbock påå swenscko, 1529; Then swenska messan, 1531). Tradusse numerosi salmi e compose libri di devozione. Combatté con tenace fervore contro il celibato, e il suo stesso matrimonio nel 1525 aveva già avuto carattere di battaglia. Sembra inoltre quasi certo che, pure nella traduzione del Nuovo Testamento (1526) diretta da Laurentius Andreae, abbia avuto più o meno grande parte.
Ma con lo svolgersi del tempo, il carattere inflessibile e l'ardore della passione lo portarono a contrasto con la politica religiosa realistica del sovrano. Anche la sua stessa opera di storico (En swensk cröneka: composta dopo il 1530), storia del Medioevo svedese, fondamentale per la storiografia svedese, ricevette il divieto di stampa. Davanti alla dieta di Örebro (1539-40) fu accusato di tendenze anabattiste; con la motivazione che nel 1536 aveva mancato di denunciare la congiura contro il re, fu condannato nel 1539 a morte. Graziato, rientrò qualche anno dopo nel favore del sovrano.
Nel 1550 pubblicò una Tobie comedia, che è il primo dramma biblico in lingua svedese. Dopo la sua morte uscì ancora uno scritto di edificazione religiosa: Wårs Herres pinas och uppståndelse (1556). L'influenza che esercitò sulla lingua, sulle idee, sulla cultura, sulla stessa mentalità degli Svedesi fu altrettanto vasta quanto durevole. Fra tutti i campioni della riforma in Svezia, la sua figura è rimasta la più vicina al cuore e alla fantasia del popolo. Anche Strindberg la evocò nel primo suo dramma: Mäster Olof.
Ediz.: Samlade Skrifter, a cura di B. Hesselman, Stoccolma 1914-17.
Bibl.: W. E. Svedelins, O. P., Stoccolma 1874; H. Schück, O. P., Stoccolma 1893; R. Holm, O. P., Stoccolma 1917; N. Lindquist, Reformationstidens bibel svenska, Stoccolma 1918; id., Nysvenska studier, Stoccolma 1928; C. Bergendorff, Olaus Petri and the eccles. trasform. in Sweden, New York 1928.