OGLIO (A. T., 17-26)
È per lunghezza di corso (280 km.) il secondo dei fiumi lombardi (dopo l'Adda); il terzo (dopo l'Adda e il Ticino) per ampiezza di bacino (6641 kmq.) e per portata media (137 mc. al sec.). L'Oglio si origina a Ponte di Legno dalla riunione di tre rami sorgentiferi principali: l'Oglio Frigidolfo (Valle delle Messi), l'Oglio Arcanello (Valle di Viso) e l'Oglio Narcanello (da SE.), procedenti, rispettivamente, dal L. Nero (sotto il M. Garra), dal L. di Ercavallo e dalla P. Pisgana (sul fianco occidentale della Presanella); corre con direzione NE.-SO. fino a Edolo, dove il fondovalle non ha più che 690 m. d'altezza, e di qui al L. d'Iseo (Val Camonica), nel quale entra fra Lovere e Pisogne, dopo aver inciso la larga fascia delle sue stesse alluvioni, con cui ha colmato la parte settentrionale del lago. Ne esce a Sarnico (185 m. sul livello del mare) sul margine occidentale della zona morenica della Franciacorta, per correre nell'alta Pianura Padana, fra terrazze che lentamente degradano da 50-40 a 10-5 m.; dopo Crema l'alveo è quasi parallelo a quello del Po, in cui il fiume sfocia poco a valle di Gazzuolo. Principali suoi affluenti: il Cherio, lo Strona, il Mella (96 km.) e il Chiese (160 km.). L'Oglio è navigabile per barche di media portata (non nell'estate, per le forti perdite dovute ai canali d'irrigazione), da Pontevico alla foce (67 km.).