OFELLA ('Οϕέλλας, Ophellas)
Generale macedone, di Pella. figlio di Sileno. Già al seguito di Alessandro Magno col grado di compagno (ἑταῖρος). Al servizio di Tolomeo di Egitto, gli conquistò Cirene nel 322, allorché parte dell'aristocrazia cirenaica si volse al satrapo per aiuto. Insediato come governatore nella regione conquistata, si rese di fatto indipendente dall'Egitto: i particolari di questa scissione sono oscuri. Come principe indipendente trattò con Agatocle di Siracusa, sbarcato nel 310 in Africa per combattere. Cartagine. Fu stabilito che O. avrebbe cooperato con Agatocle e che a lui sarebbero rimasti i possessi africani che fossero strappati a Cartagine: Agatocle non avrebbe tenuto che i siciliani. Verso l'autunno del 309, dopo una marcia di un paio di mesi attraverso il deserto, O. si riuniva con Agatocle davanti a Cartagine: si era portato con sé 10.000 soldati, reclutati da ogni parte, e inoltre una folta schiera di donne e bambini, nonché bagagli, in vista della colonizzazione che avrebbe dovuto essere intrapresa nelle terre occupate. È facile scorgere l'importanza che poteva assumere il tentativo di Agatocle di coinvolgere nella lotta contro Cartagine il sistema di stati ellenistici di recente sorto. Ma Agatocle stesso impedì gli sviluppi assassinando O. per impadronirsi del suo esercito e restare unico padrone del campo. La fine di O. permise a Tolomeo di riaffermare il suo dominio su Cirene. I piani di espansione di O. sarebbero ulteriormente precisati e chiariti, se si potesse sicuramente ritenere opera sua un periplo della costa oceanica dell'Africa evidentemente costituito su modello cartaginese, che andava nell'antichità sotto il nome di un O. La tendenza di O. a sostituirsi a Cartagine avrebbe un nuovo argomento per sé.
Bibl.: V. agatocle. Delle storie generali: J. Beloch, Griech. Gesch., 2a ed., IV, i, Berlino e Lipsia 1925, pp. 81, 137, 173-174; IV, ii (1927), pp. 135, 252, 320, e S. Gsell, Hist. de l'Afrique du Nord, III, Parigi 1920, p. 42 segg.