CECCARELLI, Odoardo
Figlio di Pannonio, bravissimo scalco, e nipote di Alfonso, il medico falsario di documenti condannato a morte il 1º giugno 1581, nacque a Bevagna alla fine del XVI secolo. La prima notizia in merito alla sua attività romana è del 1620: tenore in S.Spirito in Saxia (De Angelis). Fin da questo momento fu stimato "letterato e ottimo compositore di parole latine da mettere in musica". Nel gennaio del 1622 cominciò a cantare nel Collegio Germanico, dove la sua presenza è documentata attraverso regolari pagamenti, fino al 9 nov. 1623. Nel 1628, "Odoardo, basso dell'Apollinare", è menzionato in un elenco di musicisti romani che davano spettacolo a Parma e veniva riportato come il miglior basso di Roma "dopo quelli della cappella papale" (Bertolotti). Alla cappella papale fu ammesso il 21 genn. 1628, e vi rimase fino al 29 maggio 1658. Nel luglio del 1635 fu invitato in Toscana a cantare per Ferdinando II. Nel 1652 fu maestro di cappella pro tempore.
Ricordato concordemente (Haberl in Culley, Eitner, Fétis, Celani) come tenore della cappella papale, il C. è menzionato come basso nei documenti del Collegio Germanico. Si può supporre che egli sia stato realmente un basso, ma che abbia cantato da falsetto nel coro papale. Figura preminente nei circoli musicali romani, letterato e musicista, egli compose testi latini per mottetti ed elaborò le regole per la metrica, l'accento e la punteggiatura dei testi sacri che venivano messi in musica. Insieme con Sante Naldini, Stefano Landi e Gregorio Allegri fu invitato da Urbano VIII nel 1634 ad adattare il canto dei vecchi inni dei breviari, e la musica composta da Palestrina ai testi dei nuovi inni revisionati: il risultato di questa collaborazione - Hymni sacri in Breviario Romano S.D.N. Urbani VIII, auctoritate recogniti ... - fu pubblicato a Roma nel 1644.
La sua attività di cantante presso il Collegio Germanico è documentata nel 1630, il 30 aprile, quando raccomandò G. B. Mocchi per il servizio nel collegio come soprano e, il 2 marzo 1634, quando appoggiò un altro "putto soprano", Giulio Coradino. Pagato come basso dal 1º nov. 1636 all'8 luglio 1645, sembra che in questa data il C. abbia lasciato l'impiego regolare al collegio. Nel dicembre del 1641 è menzionato come basso nella lista delle spese per gli oratori di S. Girolamo della Carità. Partecipò come tenore, nel ruolo di Orlando, alla prima rappresentazione nel teatro Barberini, nel carnevale del 1642, del Palazzo incantato di Atlante di Luigi Rossi. Il 3 maggio 1666 compilò, all'oratorio S. Marcello, la "lista de i Musici per la festa della Santissima Croce".
Morì a Roma il 7 marzo 1668.
Del C. si conosce manoscritto soltanto Ecco il re del cielo immenso, per soprano e basso continuo in do minore (Roma, Bibl. Casanatense, ms. 2472, 34, c. 41). Sono sue opere a stampa la Relatio manifestationis devotissimae imaginis S.S. Virginis Mariae in porticu ecclesiae S. Apollinaris de Urbe e La Miracolosa Imagine della Madonna delle Grazie, dipinta da San Luca; e le grazie per sua intercessione ricevute da gli antichi fedeli, entrambe pubblicate a Roma nel 1647.
Bibl.: P. Mandosio, Bibliotheca Romana seu Romanorum scriptorum centuriae, I, Romae 1682 p. 113; A. Adami, Osservazioni per ben regolareil Coro dei Cantori della Cappella Pontificia, tanto nelle funzioni ordinarie, che straordinarie, Roma 1711, p. 197; G. Baini, Memorie storico-critiche della vita e delle opere di G. P. Palestrina, II, Roma 1828, pp. 217, 220; A. Bertolotti, Artisti bolognesi, ferraresi ed alcuni altri del già Stato Pontificio in Roma nei sec. XV, XVI e XVII, Bologna 1886, p. 235; E. Celani, I cantori della Cappella Pontificia nei sec. XVI-XVIII, in Rivista musicale italiana, XIV (1907), p. 781; A. Cametti, Alcuni docum. inediti su la vita di L. Rossi compositore di musica, in Sammelbände der Internationalen Musikgesellschaft, XIV (1912), I, pp. 7, 9, 13; H. Prunières, Les représentations du Palazzo d'Atlante à Rome (1642), ibid., 2, p. 221; R. Casimiri, Disciplina Musicae e Maestri di Cappella, in Note d'archivio, XIX (1942), 1-2, p. 123; P. De Angelis, Musica e musicisti nell'Arcispedale di S. Spirito in Saxia dal Quattrocento all'Ottocento, Roma 1950, p. 51; A. Ghislanzoni, L. Rossi, Milano-Roma 1954, pp. 32, 51, 71, 155; A. Liess, Materialen z. römischer Musikgesch. des Seicento. Musikerlisten des Orat. S. Marcello 1664-1725, in Acta musicolog., XXIX (1957), 4, p. 144; G. Incisa della Rocchetta-N. Vian-G. Gasbarri, Il primo processo per s. Filippo Neri, IV, Roma 1963, p. 89; J. Llorens, Capellae Sixtinae Codices, Roma 1960, pp. 145, 184, 195; H. Wessely-Kropik, Lelio Colista. Ein römischer Meister vor Corelli, Wien 1961, pp. 54, 57, 67, 115; T. D. Culley, The influence of the Germ. College in Rome on music in German-speaking countries during the Sixteenth and Seventeenth Centuries, in Analecta musicologica, VII (1969), p. 24; IX (1970), p. 43; Id., Jesuits and Music, Roma 1970, pp. 156-158, 169, 189,191, 209-211, 230 s., 249; E. J. Gerber, Historisch-biograph. Lexikon der Tonkünstler, I,Leipzig 1790, p. 262; C. F. Becker, Systematisch-chronolog. Darstellung der musikal. Literatur, Leipzig 1836, p. 196; G. Schilling, Encyclopädie der gesammten musikalischen Wissenschaften, oder Universal-Lexikon der Tonkunst, Stuttgart 1835-1838, II, p. 171; F.-J. Fétis, Biographie univer. des musiciens, II,Paris 1873, p. 232; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 317;R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 385.