ODISSEO ('Οδυδδεύς)
Rivoluzionario greco del tempo della guerra per l'indipendenza. Nacque in Itaca nel 1790; era figlio di un famoso clefta di nome Androũtsos. Dopo avere seguito le parti di Alì pascià di Giannina ribellatosi al sultano, nel 1821, scoppiata l'insurrezione in Morea, passò in Grecia con una banda di clefti mettendosi al serivizio della causa nazionale. Come combattente si segnalò al passo di Gravia, "le nuove Termopili della Grecia", che egli difese strenuamente contro soverchianti forze ottomane, e ad Atene, dove nel 1822 diresse le operazioni contro le guarnigioni turche. Costrette queste alla resa, egli rimase a capo della città che governò da padrone, senza tenere conto degli ordini del governo nazionale. Questo suo atteggiamento destò sospetti e nel 1825, convinto di essere in relazione con le autorità turche allo scopo di ottenere per sé il governo di una provincia, fu dichiarato traditore della causa nazionale. Arrestato dal suo ex-luogotenente G. Guras ('Γκοῦρας) e rinchiuso nella torre franca dell'Acropoli, vi fu ucciso il 16 luglio 1825.