ODESCALCHI
Nobile e antica famiglia italiana; l'origine è incertissima: leggendaria quella da un Odo Scalcus, che figura fra i dodici paladini leggendarî discesi in Italia con Carlomagno; malsicura quella da un Enrico Erba, fiero sostenitore di Federico Barbarossa e tra i vicarî di questi per la Lombardia; comunque la sua culla è in Como, al decurionato della quale città gli Odescalchi furono sempre iscritti. E forse è più certo dare per capostipite un Giorgio, vivente in Como nel 1290. La famiglia Erba continuò per secoli a esercitare alte cariche politiche nella vita milanese, finché gli Odescalchi-Erba assunsero un'importanza nazionale con l'elevazione di uno dei loro al pontificato (Innocenzo XI; v.). Romanizzata la famiglia, un nipote del papa, Livio Odescalchi (1652-1713), investito dallo zio del ducato di Ceri, si segnalò nell'assedio di Vienna (1683) e nella guerra contro i Turchi, meritandosi dall'imperatore Leopoldo I il titolo di principe dell'impero e l'investitura dei ducati di Sirmio in Ungheria e di Sava in Slavonia, cui andarono annessi i titoli di conte palatino e di altezza, trasmissibili agli eredi. Carlo II lo nominò grande di Spagna. È il capostipite del ramo ungherese della famiglia. Nel 1697 Livio pose, invano, la candidatura al trono di Polonia. Da Livio ha origine il possesso del feudo di Bracciano che egli acquistò dagli Orsini; donde il titolo di duca di Bracciano. Il titolo di Altezza Serenissima (Durchlaucht) venne agli Odescalchi nel 1714. Livio non ebbe figli e istituì suo erede il nipote Baldassarre Erba, ricongiungendo così stabilmente le due casate Odescalchi-Erba. Questo Baldassarre è il fondatore del palazzo romano a Ss. Apostoli, opera insigne d'architettura e celebre per un museo di medaglie. Un altro nipote di Livio, Benedetto Erba, cardinale, illustrò grandemente la diocesi di Milano (in sole elemosine erogò un milione di lire). E così via, in Italia e in Ungheria, gli Odescalchi, prelati, magnati, uomini di mondo, lasciarono larga e luminosa orma di sé. Nei tempi moderni basti ricordare: Baldassarre, duca di Ceri (1748-1810) fondatore dell'Accademia degli Occulti; Carlo (1786-1841), predicatore illustre, che rinunciò al cardinalato (1838) per farsi gesuita; l'archeologo esploratore Luigi che fu anche istruttore delle truppe del pascià d' Egitto e nel 1840 pubblicò una notevole opera su Menfi e i faraoni; Baldassarre Ladislao (1844-1900), figura di primo piano nella Roma del regno di Umberto I, patriota, gentiluomo audace (ebbe un famoso duello con Raffaele Sonzogno) e benefico; sportivo di fama europea, specialmente nell'ippica; fondatore della cittadina di Ladispoli, presso Civitavecchia. Fu deputato e senatore del regno.
Bibl.: L. Angelini Rota, Vita di Carlo O., Roma 1850; R. De Cesare, Roma e lo Stato del papa (nel vol. II per Baldassarre), Città di Castello 1904; A. Reumont, Gloria della Città di Roma, Berlino 1868.