OČAKOV (A. T., 71-72)
AKOV Città costiera dell'Ucraina, con 5200 ab., posta circa 70 km. a ENE. di Odessa, presso lo sbocco nel Mar Nero del liman del Dnepr e del Bug.
Sorta sul luogo dell'antica fortezza greca Alektor, nel Medioevo era completamente abbandonata. I navigatori italiani del sec. XIV chiamavano la località "flor di litto" per l'abbondanza di iris che vi crescevano. Il khān tartaro Menghi-Girey vi ricostruì alla fine del sec. XV (1492) un forte, Kara-Kermen, che passò poi al sultano e divenne presto un centro dei possessi turchi nel territorio delle steppe, fra il Dnepr e il Dnestr.
Dal sec. XVI, per difendere la fortezza, i Turchi dovettero affrontare degli scontri coi Polacchi, coi cosacchi del Zaporože e coi Moscoviti: Očakov venne più volte bruciata e il suo territorio devastato. Sul principio del sec. XVIII Očakov costituiva per i Turchi una potente fortezza sul litorale settentrionale del Mar Nero. Nel 1737 durante la guerra russo-turca fu occupata dal maresciallo Münnich, ma nel 1739 i Russi la sgombrarono per il trattato di Belgrado, dopo aver distrutto le sue fortificazioni. I Turchi la fortificarono di nuovo. Nella seconda guerra con la Turchia, durante il regno di Caterina II, Očakov fu il centro delle operazioni militari. Nell'autunno del 1788, dopo un blocco di 6 mesi, fu presa dalle truppe russe condotte dal maresciallo principe Suvorov e per il trattato di Iasi del 1791 passò sotto il dominio russo.
Bibl.: Raccolta Rossija, XIV (1910).