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OCA

di Augusto Toschi - Enciclopedia Italiana (1935)
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OCA (lat. scient. Anser Briss.; fr. oie; sp. ganso; ted. Gans; ingl. goose)

Augusto Toschi

Genere di uccelli, appartenente all'ordine degli Anseriformi insieme con i Cigni (v. cigno) e le Anatre (v. anatra). Le oche hanno il becco grosso e alto alla base, con robuste lamelle e con un'evidente "unghia" che occupa l'apice della mandibola superiore. Le ali sono lunghe e appuntite: la 3ª remigante è la più lunga. La coda, corta, consta di 16-18 timoniere. Le oche selvatiche hanno il piumaggio di un colore cenerognolo più o meno scuro, mai brillante o candido. In Italia le oche selvatiche non sono stazionarie ma si incontrano nelle pianure e paludi durante i passi e specialmente negl'inverni rigidi. Circa 13 specie appartengono al genere Anser, distribuite nella regione paleartica e neartica. Nella Siberia abita l'Oca cignoide, che per il lungo collo e la caruncola alla base della mascella superiore si avvicina ai cigni. Le oche appartenenti al genere Branta Scop.: Oca colombaccio, B. Bernicla (L.), Oca faccia bianca, B. leucopsis (Bchst.) hanno il becco più piccolo nei confronti delle vere oche e il colore del piumaggio meno uniforme. Nell'America Settentrionale è diffusa l'Oca canadese, Branta canadensis L., con diverse sottospecie. Le oche selvatiche durante il giorno se ne stanno sul mare e rientrano al crepuscolo entro terra per pascolare, all'alba escono nuovamente sul mare o sulla laguna aperta. Durante la muta perdono contemporaneamente tutte le remiganti e, incapaci di volare, si rifugiano nella tundra desertica. Sono assai scaltre e timorose. Vivono gregarie, specialmente durante le migrazioni, che compiono formando nel volo figure geometriche, spesso triangoli. Guida lo stormo l'individuo che si trova all'apice del triangolo e che viene sostituito a turno dagli altri. Analoga divisione del lavoro sociale ha luogo durante il pascolo, poiché individui che si dànno il cambio fanno la sentinella al branco intento alla raccolta del cibo, che è prevalentemente vegetale e consiste generalmente in semi di frumento, granaglie, mais, riso.

Fra le specie di oche più comuni in Italia, ricordiamo: l'Oca cenerina o Oca selvatica, Anser anser L., di doppio passo regolare; l'Oca lombardella, Anser albifrons Scop, di passo regolare nell'Italia meridionale; l'Oca granaiola, Anser f. fabalis Lath., di doppio passo regolare e invernale.

Dall'oca cenerina sono derivate la maggior parte delle razze domestiche. Le oche sono fra i più grossi uccelli domestici e da cortile; normalmente pesano 4 o 5 kg., ma alcune razze specializzate per il rendimento in carne sorpassano del doppio queste cifre. Le più note e rinomate razze di oche sono: la grossissima Oca di Tolosa, assai facilmente distinguibile per una duplicatura cutanea in corrispondenza della gola e per le grosse masse adipose ai lati dell'addome; l'Oca di Emden, bianca con gli occhi azzurri; l'Oca di Romagna, anch'essa bianca, di dimensioni minori delle precedenti, ma assai feconda; depone da 80 a 100 uova all'anno. L'allevamento delle oche non richiede cure particolari; esse sanno ricercarsi il nutrimento da sé. Solamente durante le 3 prime settimane di vita occorre somministrare ai pulcini un mangime speciale. Dall'oca si traggono moltissimi prodotti. Le sue uova sono grosse e pesano più di 150 gr.; le oche di razza italiana sono considerate fra le migliori ovaiole. La carne dell'oca, per quanto grassa, è tuttavia apprezzata; può essere consumata fresca oppure conservata salata entro recipienti in cui si fa fondere il grasso. Il salame d'oca viene specialmente consumato all'estero. In Germania e in Francia col fegato grasso dell'oca si confezionano i famosi pasticci di Strasburgo. Col piumino di quest'uccello, che si ottiene dalla pelle del petto e del collo dalla quale si tolgono solo le penne del contorno, si fabbricano piumini da cipria che fanno concorrenza a quelli di cigno. Il piumino stesso è adoperato per imbottire coperte e guanciali. Tale industria si esercita soprattutto in Francia, nel Poitou, e in Italia, in piccola scala, a Faenza. Inoltre le penne d'oca hanno fornito per secoli le penne da scrivere.

Vedi anche
penna zoologia Ciascuno degli organi cutanei caratteristici del tegumento degli Uccelli che contribuiscono a mantenere costante la temperatura del corpo e rappresentano (quelle delle ali e della coda) i costituenti essenziali degli organi per il volo. Si distinguono le penna del contorno o penna propriamente ... uovo Gamete femminile costituito da una cellula quiescente che ha in genere accumulati nel suo citoplasma materiali di riserva per lo sviluppo dell’embrione. ● Nell’uso comune, uovo d’uccello variamente utilizzato come cibo. biologia L’uovo si origina nell’ovario, ha di regola forma sferica, ellissoidale ... pelo Ciascuna delle formazioni filiformi di sostanza cornea, della pelle dell’uomo e degli altri Mammiferi. Per analogia, formazione del tessuto epidermico nei vegetali. anatomia I pelo sono formazioni caratteristiche della pelle dei Mammiferi (fig. 1); hanno sul corpo una tipica distribuzione, che presenta ... bestiame L’insieme degli animali allevati nelle aziende agrarie. È costituito quasi esclusivamente da animali appartenenti alle classi dei mammiferi e degli uccelli, e si può distinguere in bestiame grosso (bovini, equini ecc.), bestiame minuto (ovini, caprini, suini) e bestiame da cortile (conigli, volatili ...
Altri risultati per OCA
  • oca
    Enciclopedia on line
    Zoologia Nome comune, senza valore sistematico, di alcuni Uccelli Anseriformi Anatidi di taglia media, delle zone umide o costiere di tutto il mondo. Migratrici, le o. volano in stormo con caratteristiche formazioni a V; durante la muta perdono tutte le remiganti. Vigili, gregarie, pongono sentinelle ...
Vocabolario
òca²
oca2 òca2 s. f. [lat. tardo auca, da *avĭca, der. di avis «uccello»]. – 1. a. Nome comune di varie specie di uccelli anseriformi anatidi, che vivono nelle zone umide o costiere di tutto il mondo; al genere Anser appartengono le specie più...
paglietano
paglietano agg. [der. di paglieto], non com. – Di animale che vive nei paglieti: oca paglietana.
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