obiettivo
obiettivo (meno corr. obbiettivo) [agg. e s.m. Der. del lat. obiectivus, da obiectum "oggetto"] [LSF] Di atteggiamento mentale, speculazione che riguarda gli oggetti in sé, senza alcuna commistione con elementi soggettivi: descrizione o., punto di vista o., ecc. (è meno frequente del sinon. oggettivo); il signif. nell'ottica è più concreto: "che guarda verso l'oggetto". ◆ [OTT] Sistema ottico, cioè lente o complesso di lenti (o. diottrico) oppure specchio o complesso di specchi (o. catottrico) oppure complesso di una o più lenti e uno o più specchi (o. catadiottrico) che ha il compito di raccogliere la luce proveniente da un oggetto luminoso o illuminato, formando dell'oggetto un'immagine reale che è destinata a essere osservata direttamente (per es., l'o. di un proiettore) o registrata (per es., in una pellicola sensibile esposta all'o. di una macchina fotografica) o manipolata otticamente (per es., l'o. di un telescopio o di un microscopio, l'immagine fornita dal quale è presentata all'occhio dall'oculare) o elettronicamente (per es., l'o. di una telecamera, l'immagine fornita dal quale viene trasformata in un'immagine elettronica e poi in un segnale elettrico dal tubo di ripresa). Le principali caratteristiche ottiche sono l'apertura e il fattore di trasparenza (che insieme determinano la luminosità), la distanza focale e l'angolo di campo, la correzione delle aberrazioni, ottenuta accoppiando più elementi, per es., negli o. diottrici, da un minimo di due lenti negli o. a doppietto dei grandi telescopi astronomici rifrattori, alla decina o quindicina di lenti di o. fotografici (si rinvia alle singole voci, come pure per le qualificazioni non ricordate nel seguito: o. aeromatico, aplanatico, ecc.); tra le caratteristiche costruttive sono importanti l'essere a distanza focale fissa oppure a distanza focale variabile (→ zoom) e l'essere fisso, cioè stabilmente incorporato nel dispositivo di cui fa parte, oppure intercambiabile, essendo in tal caso montato in un supporto provvisto di innesto per una facile inserzione e asportazione. ◆ [OTT] O. a campo pieno: quello del quale sia stata sufficientemente corretta l'aberrazione di sfericità. ◆ [OTT] O. a grande campo: lo stesso che grandangolare (←). ◆ [OTT] O. a immersione e a secco: denomin. di o. per microscopi quando, rispettiv., l'oggetto è in contatto ottico con l'o. mediante un adatto liquido che bagna entrambi oppure quando esso, non usandosi tale liquido, è nell'aria: v. microscopia ottica: III 857 b. ◆ [OTT] O. a occhio di pesce: → occhio: O. di pesce. ◆ [OTT] O. automatico: o. fotografico dotato di servomeccanismi, pilotati da fotodiodi, che regolano l'apertura del diaframma oppure il tempo di apertura dell'otturatore in modo da avere la migliore esposizione in rapporto alle caratteristiche del soggetto e alla sensibilità della pellicola, oppure che, pilotati da un minuscolo radar ultrasonoro o a infrarossi, regolano automaticamente la loro distanza focale in rapporto con la distanza del particolare del soggetto che si vuole sia ben a fuoco (servosistema detto autofocus), oppure (nella versione più automatizzata) compiono tutte queste funzioni: v. fotografia: II 715 a. ◆ [OTT] O. di telescopi astronomici: sono caratterizzati da grandi aperture geometriche (per una grande luminosità; da qualche dm a qualche m) e numeriche, con grandi lunghezze focali (per un forte ingrandimento; da qualche m a qualche decina di m) e quindi, in genere, da dimensioni imponenti; l'angolo del campo corretto è di solito piuttosto piccolo (ma sale a qualche grado negli o. per astrografi); sono di tipo diottrico per aperture non grandissime (il maggiore realizzato, quello del telescopio dell'Osservatorio Yerkes, 1892, è costituito da un doppietto acromatico del diametro di circa un metro), mentre per aperture importanti sono sempre catottrici, a uno o due specchi paraboloidici o iperboloidici, talora catadiottrici, a specchio con lamina correttrice: v. astronomia ottica: I 236 d. ◆ [ELT] O. elettronico: qualifica data a una lente elettronica (elettrica o magnetica) che in un dispositivo di ottica elettronica (per es., un microscopio elettronico) svolga una funzione analoga a quella di un o. ottico. ◆ [OTT] O. fotografici: sono caratterizzati da una grande varietà di tipi e, in genere, da una certa complessità, per realizzare la migliore correzione delle aberrazioni e una grande luminosità: v. fotografia: II 714 a. Spesso, e anzi sempre se sono di tipo intercambiabile, incorporano nella loro struttura il diaframma, regolabile mediante un'apposita ghiera ad anello rotante sul supporto esterno e provvista di scala graduata. ◆ [OTT] O. normale: (a) o. fotografico (propr., o. fotografico a campo normale) che non sia un grandangolare né un teleobiettivo, cioè con angolo di campo intorno a 50°; (b) o. la cui distanza focale sia all'incirca pari al diametro del diaframma. ◆ [OTT] Lente o.: lo stesso che o. (propr., o. diottrico). ◆ [OTT] O. per microscopi: v. microscopia ottica: III 857 a. ◆ [OTT] Prisma o.: prisma che si antepone all'o. di uno strumento ottico: → prisma.