OBERTO dall'Orto
Giurista insigne, assunto alla dignità di giudice imperiale fin dai tempi dell'imperatore Lotario, cioè tra il 1133 e il 1137; autore (secondo un'opinione, che rimonta almeno a Odofredo, peraltro oggi combattuta) della prima redazione delle consuetudini di diritto feudale, ossia dei libri feudorum, oggi nel Corpus iuris civilis, forse per opera di Pillio. Di O. restano due lettere al figlio Anselmo sul diritto feudale: la prima corrisponde ai titoli 1-21 del secondo libro dei feudi; la seconda forma i titoli 22-24 dello stesso libro. Queste lettere, se non esauriscono tutto il campo dei rapporti feudali, segnano però i lineamenti fondamentali del sistema, e furono redatte probabilmente nel 1154, quando O. figura tra i consoli milanesi. Ma dell'opera sua, come della collaborazione che a lui avrebbe data il collega Gerardo Negro Cagapisto, ben poco si sa di preciso. È merito del Cuiacio (proemio al I dei Libri Feud.) di avere iniziato la critica delle notizie tradizionali. V. anche feudo: I "Libri Feudorum".
Bibl.: E. A. Laspeyres, Über die Entstehung und alte Bearbeitung der libri feudorum, Berlino 1830; E. Besta, Storia del diritto italiano, pubbl. sotto la direz. di P. Del Giudice, I, i, Milano 1923, p. 441 segg.