obbligazione salsiccia
loc. s.le f. (spreg.) Titolo obbligazionario infarcito di debiti come garanzie collaterali.
• Tutto è iniziato più di un anno fa, quando gli americani senza soldi in tasca cui le banche Usa avevano venduto i micidiali subprime hanno iniziato a non onorare i debiti. Ma il loro mutuo, un giorno dopo la firma, aveva già preso il volo. Prima si è trasformato in un Cdo, una sorta di obbligazione salsiccia dove vengono insaccati prestiti di ogni genere, da quelli sicurissimi a quelli a rischio. Poi è stato reimpacchettato in un Siv (Special investment vehicle) un cocktail di derivati complessi di questo tipo in portafoglio di solito a grandi banche. (Ettore Livini e Vittoria Puledda, Repubblica, 18 marzo 2008, p. 4) • In quegli stessi giorni, dopo le dimissioni di Giuseppe Mussari, arriva a Siena il nuovo presidente Alessandro Profumo, praticamente insieme a un plotone di finanzieri che, salita la Scala d’Oro realizzata dall’architetto [Pierluigi] Spadolini (così battezzata per i costi stratosferici), irrompe nel Sancta Santorum dirigenziale del Monte. Trovarono già allora le carte segrete dell’operazione Alexandria, tossiche obbligazioni «salsiccia» ‒ piene di schifezze ‒ per nascondere le cui perdite il Monte si è indebitato per 700 e passa milioni con Nomura? Possibile, visto che la notizia del contratto segreto con Nomura era già comparsa in un blog senese nel marzo precedente. (Alberto Statera, Repubblica, 24 gennaio 2013, p. 1, Prima pagina) • Le grandi banche d’affari americane sono tornate a fabbricare «Cdo»: quelle obbligazioni «salsiccia» che nel 2007 per prime si meritarono l’appellativo di «titoli tossici». (Morya Longo, Sole 24 Ore, 6 giugno 2013, p. 23, Finanza e Mercati).
- Composto dai s. f. obbligazione e salsiccia.
> Cdo2, finanza tossica, obbligazione tossica, titolo tossico.