‛ŌBADYĀH YĀRĒ da Bertinoro
Rabbino italiano, nato verso la metà del sec. XV. Visse a Città di Castello, e di là si trasferì in Palestina, dove arrivò nel 1488 e dove divenne uno dei capi delle comunità giudaiche. Morì a Gerusalemme al principio del sec. XVI.
Scrisse in ebraico: 1. un supercommentario al comm. di Rashī al Pentateuco (edito, col titolo di ‛Amar Nĕquē, Pisa 1810); 2. un commento alla Mishnāh, in gran parte estratto dal comm: di Rashī al Talmud; è questa l'opera sua principale, divenuta popolare nel mondo ebraico (accompagna di solito il testo della Mishnāh nelle edizioni, a cominciare da quella di Cracovia, 1542); 3. alcune lettere dalla Palestina ai parenti e agli amici d'Italia, di notevole interesse storico e geografico, più volte edite e tradotte; 4. due ampie raccolte di formularî di lettere; 5. poesie liturgiche sinagogali.
Bibl.: U. Cassuto, in Dissertationes hebraicae in onore di L. Blau, Vienna 1926, pp. 296-302; id., in Encyclopaedia Judaica, IV, coll. 321-324.