ḤAMMŪDITI, o Idrīsiti-Ḥammūditi
Nome di una piccola dinastia derivata da quella degl'Idrīsiti marocchini, e che nel secolo XI d. C. ebbe dei principati nella Spagna meridionale e nel Marocco settentrionale. Trae il suo nome da Ḥammūd ibn Maimūn, i cui figli ‛Alī e al-Qāsim avevano dei governatorati, il primo di Tangeri e di Ceuta, il secondo di Algeciras: reggendosi presso a poco autonomi durante i gravi torbidi della guerra civile che portò alla decadenza e infine alla distruzione del regno omayyade di Spagna. ‛Alī s'impadronì anche di Málaga, ove i suoi successori rimasero sino all'anno 449 èg., (1057-1058 d. C.), in cui la città fu annessa al dominio dei principi Zīriti di Granata. Ad Algeciras si mantennero i successori di al-Qāsim fino a che nel 450 èg. (1058-1059 d. C.), fu occupata dagli ‛Abbāditi di Siviglia. I Ḥammūditi sia per l'aspirazione all'imāmato universale che avevano tutti i discendenti del califfo ‛Alī , sia perché allettati dalla rovina del regno omayyade, cercarono di farsi proclamare califfi in Cordova e alcuni di essi riuscirono per breve tempo ad avere il titolo.
Bibl.: Ibn Khaldūn, Histoire des Berbères, trad. De Slane, Algeri 1852-56, II, pp. 61, 152-55, 526-27; R. Dozy, Histoire des Musulmans d'Espagne, Leida 1861, III, p. 312 segg.; IV, p. 299 (2a ed., Leida 1932, II, pp. 310-21; III, pp. 3-17, 36-42, 236-237); A. Müller, L'Islamismo in oriente e in occidente, traduz. D. Valbusa, II, Milano 1899, pp. 749-52; C. F. Seybold, Ḥammūdides in Encyclopédie de l'Islām, II (1916), p. 269.