BARCA, o Baraca (A. T., 116-117)
Fiume dell'Africa orientale. È il più importante dei corsi d'acqua diretti al Mar Rosso poiché ha uno sviluppo di 630 km., dei quali 430 appartengono al corso superiore e medio, che si svolge nel territorio dell'Eritrea, e circa 200 al corso inferiore, attraverso il Sūdān Anglo-egiziano.
Il Barca nasce nel Seraè, non lungi dalle sorgenti del Mareb. Nel suo tronco più alto cambia tratto tratto il nome e assume successivamente quelli di Ferfer, e Sciagulgul.
Alla confluenza dell'Adaiet sono i passi di Dambā, che segnano l'inizio del medio corso: in questo tratto appunto il Barca bagna Agordat. A Bellagenda però il fiume passa gradatamente, con un grande arco, a una direzione S.-N., che manterrà poi nel resto del suo corso medio attraverso le pianure, fino al confine. Qui numerosi sono gli affluenti, tra cui l'Anseba, di gran lunga il maggiore, avendo un corso di 350 km., che s'inizia col nome di Mai Bela nella zona stessa di Asmara e si getta nel Barca presso al confine settentrionale dell'Eritrea. Nel tratto inferiore il Barca attraversa pianure sempre più ampie ed aride, ricevendo però nuovi affluenti fino verso Tocar, dove comincia il suo delta dividendosi in parecchi rami, di cui il più importante è l'Antiteb.
Il corso superiore del Barca, e quello di parecchi suoi affluenti, è perenne. Nel suo corso medio invece esso ha acque soltanto nella stagione delle piogge e sempre molto irregolarmente, alternando piene furiose, che lo rendono inguadabile, con improvvise magre; a Mesciaen corre 60 giorni dell'anno. Naturalmente queste condizioni vanno grandemente esagerandosi man mano che si procede a valle, tanto che l'Antiteb è attivo solo due o tre giorni all'anno, nel settembre. L'Anseba nel suo corso superiore corre tutto l'anno, e anche nel medio corso è relativamente meno povero del Barca, grazie alla natura rocciosa del suo letto, la quale costringe le acque subalvee ad affiorare per lunghi tratti.
Con le acque subalvee è in gran parte collegato lo sviluppo della vegetazione arborea. A prescindere dai boschi d'olivo delle zone degli Habab e dei Mària, e dai boschi di euforbie dell'alta valle del Barca, il resto del bacino è occupato generalmente da boscaglie di acacie e altri cespugli spinosi alternati a tratti di steppe e praterie largamente utilizzate dai pastori Beni Amer: solo lungo i fiumi verdeggia la foresta di grandi alberi tropicali: sicomoro, baobab; tamarindo, kigelia, ai quali si unisce e poi si sostituisce nella parte media e bassa delle valli la palma Dum (Hyphaene nodularia) che forma non di rado associazioni a sé e fornisce in abbondanza la materia prima all'industria dell'avorio vegetale. Notevole importanza può assumere la valle del Barca anche per la cotonicoltura: i terreni naturalmente inondati vi ammontano a circa 90 mila ettari; quelli suscettibili di essere irrigati mediante opere idrauliche, a quasi 8000 ettari; gli uni e gli altri posti nel medio e basso corso. Finalmente i terreni di buona qualità, atti alla coltura asciutta di varietà precoci, si fanno ascendere a 35.000 ettari e sono posti quasi tutti a monte di Agordat. Alla prima di queste categorie appartengono i terreni di Sciotel, dove ebbe luogo nel 1866 il primo prematuro tentativo del padre Giovanni Stella di Asti, con la creazione di una Colonia italo-africana, presto miseramente fallita (v. cheren); alla seconda quelli di Mansura, di Agordat, di Carcabat, dove si ebbero, e in parte vivono tuttora, concessioni degne di considerazione.
Centro cotoniero importante per questa regione è ancora Agordat (v.), dove esistono sgranatoi ed oleifici. Industrie agricole connesse esistono anche a Cheren.
Barca, Gasc′ e Setit (A. T., 116-117). - Vasta circoscrizione amministrativa (commissariato regionale) che abbraccia tutta la parte occidentale dell'Eritrea propriamente detta. Confina a ponente con il Sūdān Anglo-egiziano, a mezzogiorno con l'Impero etiopico, a levante con i commissariati del Seraè, dell'Hamasèn, di Cheren, a nord col Sahel e col Sūdān. Il commissariato del Barca, Gasc′ e Setit comprende dunque quella parte meno elevata dell'altipiano, che degrada verso le pianure sudanesi con tronchi più o meno notevoli del corso dei tre fiumi dai quali prende il nome. Capoluogo è Agordat.
Geograficamente si scinde in due parti ben distinte: a N. l'alto e medio bacino del Barca con parte del bacino dell'Anseba suo afluente di destra, regione che corrisponde all'ingrosso all'antico commissariato del Barca; a S. la zona che costituiva a un dipresso la residenza di Gasc′ e Setit e cioè i due versanti della valle del Gasc′ sul tratto compreso fra la confluenza del Mai Ambessa e il confine, oltre al versante settentrionale del Setit (v.), fra Mai Tomsà e il triplice confine, sudanese, etiopico ed eritreo, a SO. di El Aghim.
I rilievi più elevati sono quelli a oriente del Barca, che raggiungono i 1850 m. al Mai Daar a NE. di Agordat, i 1879 al Durma. A ponente del fiume il confine politico corre per un certo tratto presso la cresta dei monti Teiaè (1342 m.) e Goreb (1663 m. s. m.), i più elevati di questa zona. Lo spartiacque tra Barca e Gasc′ culmina negli Algheden e nei Baria col M. Liban (1618 m.); più a occidente il terreno torna a elevarsi alquanto col M. Adaruba (1483 m.) presso Sabderat. Finalmente tra Gasc′ e Setit il terreno si mantiene nei Sogodas a quote di poco superiori ai 1000 metri (M. Bobò 1190 m.). Le pianure interposte, sono spesso sabbiose e non sprovviste di dune; quelle del Barca declinano a N., scendendo a 250 m. verso il confine; quelle del Setit e del Gasc′ a O., abbassandosi fin verso 600 m. s. m. nelle zone in prossimità del confine.
Il clima è torrido nelle pianure, caldo nelle pendici, con notevoli escursioni giornaliere e piogge estive piuttosto scarse (300-500 mm.), generalmente malarico in estate e in autunno, abbastanza salubre nelle altre stagioni.
Oltre alla foresta-galleria, che fiancheggia dal più al meno tutti i corsi d'acqua della regione, e fornisce coi suoi palmeti Hyphaene la materia prima per l'industria dei bottoni d'avorio vegetale, il paese ha vaste estensioni di bosco di media altezza, in cui abbondano le essenze di gomma e d'incenso, la sena (Cassia augustifolia), ed estes- pascoli erbacei o cespugliosi.
Le popolazioni sono molto varie di razza, di lingua, di religione. Nella valle del Barca la popolazione dominante è costituita dai Beni Amer (v.); tra Gasc′ e Setit vivono i Cunama (v.). A destra del Gasc′ vivono i Baria, e altri gruppi minori, come i Gialin che hanno lingua propria, gli Algheden, e altri, di lingua tigré.
Sebbene giacimenti di quarzo aurifero siano stati segnalati a Dasè sul Gasc′, economicamente la regione ha importanza più dal punto di vista dell'allevamento del bestiame e dell'agricoltura che da quello minerario. I Beni Amer nel bacino del Barca allevano mandre numerose e fiorenti di cammelli, praticando una pastorizia seminomade a transumanze cicliche. Il patrimonio zootecnico della regione era, nel 1925, di 20.000 cammelli, 56.000 bovini, 3.000.000 fra pecore e capre. Gli Elit, i Bitama, gli Algheden, i Baria e i Cunama coltivano invece i campi e producono specialmente dura e bultuc, ma anche granturco e fagioli, sesamo e tabacco. Colture irrigue, soprattutto di cotone, sono state intraprese in varî tempi da coloni italiani specialmente ad Agordat sull'alto Barca, a Carcabat sul medio Barca, a Ducambia sul medio Gasc′. Un poderoso sbarramento del Gasc′ a Tessenei, poco lontano dal confine, è stato creato nel 1926 per irrigare un'area complessiva di 10.000 ettari, da adibirsi essenzialmente alla coltura del cotone, semi oleosi e cereali.
I mercati principali del commissariato sono ad Agordat, dove si concentrano anche le maggiori industrie, a Barentù e a Mogolo: la ferrovia che ora raggiunge Agordat e Biscia, sta per essere proseguita fino a Tessenei e di qui al confine sud-occidentale a Om Ager presso El Aghim, sostituendosi almeno fino a questo punto alla carovaniera diretta a Gondar. Un'altra strada importante da Agordat volge a Sabderat, diretta oltre confine a Cassala. Dal commissariato si esportano bestiami, pelli, stuoie, cotone, semi oleosi, avorio vegetale grezzo e semilavorato; vi s'importano cotonate, zucchero, caffè, sapone, droghe, ecc.
Capoluogo del commissariato è Agordat sul Barca. Altri centri di maggiore o minore importanza sono Barentù (v.) nei Cunama, Sciosci e Cullucù pure nei Cunama, sede di missioni protestanti svedesi, Biscia, Sabderat al confine sudanese, Om Ager al confine abissino, ecc. A Tessenei si è costituito anche un centro agricolo importante in seguito allo sbarramento del Gasc′.
Bibl.: A. Pollera, Commissariato regionale del Barca, in Allegati alla relazione sulla Colonia Eritrea, di F. Martini, vol. III Atti parlam., legge 23. Cam. Dep., doc. 62, Roma 1913, pp. 1885-1892, tav. IV; A. Pollera, La residenza a Gasc' e Setit, ibid., pp. 1895-1911, tav. VIII; id., I Baria e i Cunama, Roma 1913; C. Calciati e L. Bracciani, Nel paese dei Cunama, Milano 1927.