NYSEIDES o NYSAI (Νοσηίδες, Νυσίαι νύμϕαι, Νῦσαι)
Sono le ninfe della montagna di Nysa, alle quali fu affidato il compito di allevare il piccolo Dioniso. E sono rappresentate, in numero di una, due o più, nella scena, che ricorre con una certa frequenza (su ceramica soprattutto, ma anche su rilievi marmorei, terrecotte ecc.), della consegna ad esse del piccolo Dioniso da parte di Hermes o dello stesso Zeus.
La tipologia delle N. non differisce da quella di tutte le altre ninfe (v.) dell'arte greca e romana. In particolare rilievo va messo però un frammento di Sophilos, dall'acropoli di Atene, su cui si conservano solamente le teste di tre figure femminili (due di profilo, una impostata frontalmente che suona il flauto), designate da un'iscrizione come Νυσαι. Non è possibile, nonostante la presenza di altri frammenti pertinenti allo stesso vaso, stabilire con certezza quale fosse la scena rappresentata, né quale posizione occupassero queste Nysai.
Bibl.: H. Heydemann, Dionysos Geburt und Kindheit, Halle 1885, p. 38 ss.; F. Wagner, in Roscher, III, i, 1897-1909, c. 568-9; V. Gebhard, in Pauly-Wissowa, XVII, i, 1936, c. 1629 ss., s. v. Nysa, n. i, b, c. Vaso di Sophilos: F. Winter, Vase des Sophilos, in Ath. Mitt., XIV, 1889, p. i ss., tav. I; E. Pfuhl, Mal. u. Zeich., Monaco 1923, p. 202; J. D. Beazley, Development, p. 18. Per altre rappresentazioni figurate cfr. per esempio: 1) un cratere policromo dei Musei Vaticani (440-435 a. C.) in P. E. Arias-M. Hirmer, Mille anni di ceramica greca, Firenze 1960, p. 126, n. 131, tav. XLIII. 2) Un cratere da Spina del Pittore di Altamura: N. Alfieri-M. Hirmer, Spina, Firenze 1958, tav. 9. 3) Un alàbastron argenteo ellenistico della Tessaglia: A. S. Arvanitopulos, Ein thessalischer Gold- und Silberfund, in Ath. Mitt., XXXVII, 1912, p. 76 ss., tav. II-VII.
(S. De Marinis)