NYMPHAIA (Νυμϕαία)
Figura femminile che appare su un'anfora a punta, a figure rosse, del Pittore di Copenaghen a Londra (E 350), in atto di assistere Dioniso nella libagione versandogli il vino da un'oinochòe in un cantaro sopra l'altare.
Le più antiche interpretazioni videro in esso Ariadne, detta N.; certo essa può anche assistere Dioniso, ma recherà in tal caso la denominazione di Ariadne (cratere a campana di Compiègne). Recentemente si è voluto identificarla come una delle ninfe di Nysa che allevarono Dioniso ed in seguito lo accompagnarono come menadi; di fatto esistono altre rappresentazioni vascolari che raffigurano il dio servito da ninfe o menadi (cratere a calice di Amburgo), cosicché si può designare anche N. una di queste senza stabilire una particolare connessione con Nysa.
Bibl.: Brit. Mus. Cat., Vases, III, tav. 13; J. D. Beazley, Red-fig., 193, 2; O. Jahn, Vasenbilder, Amburgo 1835, p. 25; H. Heydemann, Satyr- und Bakchennamen, in 5. Hall. Winckelmannspr., 1880, p. 27; R. Hanslik, in Pauly-Wissowa, XVII, 2, 1936, c. 1600; W. Klein, Die griech. Vasen mit Lieblingsinchriften, in Denkschr. d. Wien. Ak. Phil. hist., XXXIX, 1891, p. 130; E. Simon, Opfernde Götter, Berlino 1953, p. 48 s. Cratere di Comiègne: C. V. A., France, 3, Compiègne, tavv. 18-19. Cratere di Amburgo: Arch. Anz., 1960, p. 88 ss., figg. 27 e 28.