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nutrice

Enciclopedia Dantesca (1970)
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nutrice (notrice; plur. nutrice)


La parola è usata da D. sia nel significato puro e semplice di " balia " (Pd XII 77, Cv IV XXV 8; così anche nutrix, VE I I 2), sia in riferimento alle Muse, che danno il latte ai poeti, cioè li educano alla poesia: in Pg XXII 105 Virgilio dice a Stazio che egli, nel Limbo, è in compagnia di altri poeti e di Omero che le Muse lattai più ch'altri mai, e che tra loro parlano spesso del Parnaso che sempre ha le nutrice nostre seco. In relazione a questo specifico significato, la parola è correlata a ‛ mamma ': il nascere alla poesia e l'educazione in essa. Lo stesso Stazio (Pg XXI 98) dice che l'Eneide mamma / fummi, e fummi nutrice, poetando. Tale correlazione, comune già in greco, era tradizionale: per es., Agostino dice che Atene fu " mater aut nutrix liberalium doctrinarum et tot tantorumque philosophorum " (Civ. XVIII 9; e cfr. Isid. Etym. XIV IV 10). Brunetto Latini (Tresor, ediz. Carmody, II 108) afferma che la corte " est mere et norrice " delle cattive opere. La parola ritorna anche in Rime dubbie XXVIII 2 e, nella forma notrice, in Rime XCV 8.

Bibl.-Per la forma del plurale, v. Parodi, Lingua 249, e Petrocchi, ad locum.

Vocabolario
nutrice
nutrice (ant. o letter. nudrice, nodrice, ant. notrice) s. f. [dal lat. nutrix -icis, der. di nutrire «nutrire»]. – 1. Balia, donna (nell’antichità, schiava) che allatta uno o più figli altrui, per lo più dietro compenso: fu affidato alle...
nutricare
nutricare (ant. notricare) v. tr. [dal lat. nutricare e nutricari, der. di nutrix -icis «nutrice»] (io nutrìco, tu nutrìchi, ecc.), letter. – Nutrire, e, nel rifl. e intr. pron., nutrirsi, in senso proprio: mi consumo le braccia per nutricar...
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