nuovo nomadismo
nuòvo nomadismo locuz. sost. m. – Condizione sociale contemporanea indotta dalla nascita del , territorio virtuale non ristretto dentro confini geografici o politici ma, al contrario, aperto e in continua espansione. Tale territorio è il luogo in cui individui e società si muovono con flussi nomadi verso saperi e culture diverse, nuove, complesse e multiple. Lo sviluppo tecnologico e il ruolo dell’ determinano un veloce 'cambiamento del vivere' degli esseri umani. Già negli anni Settanta del 20° sec. H.M. McLuhan aveva teorizzato l’evoluzione verso i concetti di wi-nomads o di techno-bedouins, quali effetti della comunicazione sull’individuo e sulla società, prefigurando un n. n. di persone che si spostano a grande velocità trovando sempre elementi e strumenti che consentano la vita in ogni luogo. Tsugio Makimoto e David Manners descrivono tutte le potenzialità dell’essere connessi in ogni luogo, prefigurando ogni possibile cambiamento nel mondo del lavoro. Pierre Lévy sostiene come la velocità della trasformazione vada contemplata, compresa e interiorizzata; muoversi non è viaggiare da un punto all'altro della Terra, ma oltrepassare universi di problemi, mondi vissuti, paesaggi di senso, perché noi siamo gli 'immigrati della soggettività'. Si tratta di un nomadismo cognitivo che determina innovazione: sociale, per la capacità di rendere l’individuo più consapevole e indipendente; tecnologico e tipologico, per l’impulso a progettare e produrre prodotti tangibili e intangibili che permettono la relazione tra uomo e spazio digitale.