NUOVA INGHILTERRA (A. T., 129; 130-131; 132-133)
INGHILTERRA L'appellativo tradizionale ancor oggi applicato a quella regione della Confederazione nord-americana costituita dei sei stati del Maine, Vermont, New Hampshire, Massachusetts, Rhode Island e Connecticut; regione che occupa, tra il bacino inferiore del S. Lorenzo e l'Atlantico, una superficie di 172.049 kmq. con una popolazione di 8,2 milioni di ab. secondo il censimento 1930 (densità 47,4 ab. per kmq.). Verso l'interno il confine della regione corre un po' a E. del solco segnato dal Hudson e dai laghi (Champlain) che scolano, per il fiume Richelieu, al S. Lorenzo. Il territorio risulta da un labirinto di colline e di sproni montuosi che l'erosione glaciale ha bulinato in innumeri cavità occupate da laghi e largamente coperte da materiali morenici e fluvio-glaciali; quindi di scarsa fertilità naturale, se si eccettuino i fondi valle di alcuni tra i corsi d'acqua più notevoli - soprattutto il Connecticut - e, localmente (a SE.), la ristretta cimosa litoranea.
Rude il clima e, nonostante la vicinanza del mare, a carattere più o meno spiccatamente continentale (a Boston la media temperatura annua è pressoché eguale a quella di Berlino, che è oltre 10° più a N.; la media del gennaio scende a − 2°,8) con estati spesso eccessive, e perciò poco adatte, insieme col magro suolo di detriti cristallini, all'impianto delle colture cerealicole. Per contro, accanto alla pesca, ha potuto svilupparvisi presto l'industria: l'abbondanza delle acque, la ricchezza di serbatoi (laghi) e di dislivelli naturali (profilo di fondo dei fiumi non ancora sistemato), il gran numero dei porti, la facilità delle vie di comunicazione, hanno favorito qui tale sviluppo prima che altrove, negli Stati Uniti, in un momento in cui anche ragioni contingenti (conflitti con la madrepatria) rendevano necessario affrancarsi dalla dipendenza dal Vecchio Mondo. In seguito, per il sempre più accentuato specializzarsi della produzione, l'agricoltura, incapace di far concorrenza ad altre regioni sotto questo riguardo meglio adatte e attrezzate, è venuta via via cedendo braccia all'industria. Di qui il sempre più accentuato urbanesimo (nel Rhode Island il 92,4% della popolazione vive accentrato nelle città; nel Massachusetts il 90,2%), caratterizzato però dall'infittirsi di questi nuclei solo in spazî relativamente ristretti; la zona costiera, i fondi vallivi della regione immediatamente vicina e i punti meglio favoriti da abbondanza e ricchezza di energia idrica. Nella Nuova Inghilterra si può dire che quasi tutte le industrie siano rappresentate; prevalgono nondimeno, per importanza assoluta e in rapporto all'insieme della Confederazione, quelle dei tessuti (lana, cotone e seta), della carta, del legno, le meccaniche e le chimiche.
La popolazione, in cui accanto all'elemento originario sono più numerosi che altrove negli Stati Uniti i nati all'estero (da un minimo di 12% nel Vermont a un massimo di 24,8% nel Massachusetts e nel Rhode Island nel 1930, contro una media del 10,8% per l'insieme della Confederazione), è cresciuta da poco più di 1 milione di ab. nel 1790 a 2,7 nel 1850, a 4 nel 1880, a 5,3 nel 1900, ma il suo aumento è stato dei meno rapidi nella Confederazione. 17,2% dal 1900 al 1910, 12,9% dal 1910 al 1920, 10,3% dal 1920 al 1930. Secondo l'ultimo censimento, 12 centri superavano i 50 mila ab. e 13 città (di cui 9 nel Massachusetts, 3 nel Connecticut e 1 nel Rhode Island, cioè nei tre stati meridionali) i 100 mila; fra queste è Boston, la capitale culturale della Confederazione e la più fedele ancora, nello spirito e nella lingua, alle origini anglosassoni.
Dopo le visite di varî esploratori inglesi sui primi del '600, Giacomo I concesse il territorio chiamato Nuova Virginia alla Compagnia di Plymouth, la quale vi fondò nel 1607, alla foce del Kennebec, una colonia che dovette essere abbandonata l'anno seguente. Dopo altri infruttuosi tentativi d'Inglesi e Francesi (che fondarono le loro pretese sul viaggio dell'italiano Giovanni da Verazzano nel 1524), il Consiglio della Nuova Inghilterra, che succedette alla Compagnia di Plymouth, stabilì una colonia permanente a Plymouth nel 1620 con un gruppo di puritani che vi sbarcarono dalla nave Mayflower, divenuta leggendaria. Essi erano muniti d'una "carta" che attribuì loro tutto il terreno del continente tra i 40 e 48 gradi Nord. L'idea comune che i puritani fossero mossi unicamente da un motivo religioso-politico è un errore; il fattore dominante era forse economico. La storia degli Stati Uniti mostra come durante un secolo la Nuova Inghilterra riuscì a trasformare tutta la struttura economica e politica della nazione per condurla più vicina ai proprî ideali. Più di qualsiasi regione essa incorpora l'idea centrale del protestantesimo politico, la sovranità assoluta del popolo. Trasformato così il resto del paese a sua immagine, essa ha oramai cessato di somigliare a quel che era una volta. La Nuova Inghilterra si suddivise in diversi stati: dapprima Massachusetts, Maine e New Hampshire, che sorsero dalle 3 fondazioni fatte nel 1622, 1628 e 1629. Il consiglio non riuscì mai a stabilire un governo unitario su tutti i suoi dominî, e finalmente nel 1635 rinunciò del tutto ai suoi diritti; nello stesso anno il Connecticut fu fondato con concessione del Massachusetts; e tre anni dopo il New Haven, che fu annesso al Connecticut nel 1664. Il Rhode Island venne fondato nel 1636 da profughi del Massachusetts. Plymouth fu unito al Massachusetts nel 1691. Nel 1686 l'Inghilterra fece un tentativo di unificare la Nuova Inghilterra, annullando le carte delle diverse colonie e aggiungendo il New York e il New Jersey, ma il tentativo terminò con la rivoluzione del 1688, e il nuovo regime non lo rinnovò. Il Maine fece parte del Massachusetts dal 1652 al 1820. Il territorio del Vermont fu disputato dal New York e la questione cessò soltanto nel 1791 con la creazione d'un nuovo stato. Le quattro colonie di Massachusetts, Plymouth, Connecticut e New Haven si unirono nel 1643 contro i comuni nemici e costituirono il primo nucleo dell'Unione nordamericana; l'accordo di questi stati in varî momenti critici (1775, 1814-15, 1860) ebbe influenza decisiva sulla vita intellettuale e sulla storia del paese. Il libero pensiero in materia religiosa, le fiorenti istituzioni politiche del Vermont diedero vigore a tutte le 13 colonie, come l'opposto di tutto ciò aveva tolto alle colonie francesi la forza di resistere.
Bibl.: Oltre alla bibl. citata sotto connecticut; maine; massachusetts; new hampshire; rhode island; vermont; ecc., e le storie generali degli Stati Uniti del Channing, MacMaster, Rhodes Adams, Wilsor, Winsor, Bancroft, I, cap. 8-10; III, cap. 6; V, cap. 8; e la Cambridge Modern History, v.: J. A. Doyle, Puritan colonies, New York 1889, voll. 2; J. Fiske, Beginnings of New England, or the puritan theocracy in its relation to civil and religious liberty, Boston 1896; B. B. James, Colonisation of New England, Filadelfia 1904; C. Johnston, New England and its neighbours, Londra 1902; New England Catholic historical society, Publications, I-VIII, 1901-1908; New England historical-genealogical society, Addresses, 1852-97; Circulars, I-IV, 1845-48; Memorial biographies, I-IX, 1845-97; Proceedings, Boston 1865-99; New England historical and genealogical register, 1847 e segg.; New England Magazine, I-VI, Boston 1884-88; n.s., I-LVI, 1889-1917; New England notes and queries, Newport 1890, n. 1; H. L. Osgood, American colonies in the 17th century, voll. 3, New York 1904-07; Olfrey, History of New England, voll. 5, Boston 1858-90; L. P. Powell, Historic towns of New England, New York 1898; M. Talvj, Geschichte der Colonisation von Neu-England, Lipsia 1847; W. B. Weeden, Economic and social history of New England, voll. 2, Boston 1890. Ved. anche le opere classiche del Neal sul puritanesimo; i romanzi storici di Jane Goodwin Austen; e per un quadro perfetto della vita americana del '600, il poema idilliaco di H. W. Longfellow, Courtship of Miles Standish.