Nuova Francia
Nome dato dall’esploratore Giovanni da Verrazzano alla regione americana compresa tra Terranova e la Nuova Spagna, usato in seguito per indicare i possedimenti francesi in America Settentrionale. La Penisola di Gaspé in Québec, dove Jacques Cartier sbarcò nel 1534, costituì il primo nucleo di un vasto impero che, al momento della sua massima espansione, si estendeva dal Labrador al Golfo del Messico, comprendendo anche alcune isole caraibiche, come Santo Domingo, Martinica e Guadalupa. Un primo sviluppo dello stanziamento francese in Québec si ebbe all’inizio del sec. 17° per motivi commerciali e per arginare la presenza britannica sulla costa atlantica. La colonizzazione, all’inizio lasciata a compagnie di mercanti, procedette a rilento per la scarsità di investimenti e produsse un insediamento a macchie di leopardo, concentrato nella città di Québec e dettato da interessi economici differenti (pesca in Acadia, commercio delle pelli in Québec, pirateria nelle Antille). L’agricoltura era ridotta a causa della riproposizione del sistema feudale europeo e della scarsa redditività in un ambiente ostile. La crescita del commercio e l’evangelizzazione degli autoctoni alterarono le relazioni intertribali tra i nativi, innescando una serie di guerre tra gli irochesi e le nazioni di nativi alleati dei francesi (gli algonchini e i montagnais) che si conclusero solo nel 1701 e frenarono ulteriormente la colonizzazione sul continente. Fecero eccezione i possedimenti caraibici, dove l’insediamento procedette con maggiore rapidità e, grazie anche all’impiego di schiavi africani, si diffusero le piantagioni di canna da zucchero in sostituzione della coltivazione di cotone e tabacco. Per conferire nuovo impulso alla colonizzazione Luigi XIV riassunse il controllo diretto delle regioni canadesi nel 1663 e delle Antille l’anno seguente. Nel 1663 furono anche istituiti un governatorato generale della N.F. con poteri militari e un’intendenza con funzioni giudiziarie con sede a Québec. Sebbene le grandi distanze impedissero un’efficiente centralizzazione dell’amministrazione e i rapporti economici intramericani non si accrescessero come auspicato, fu comunque realizzata una rete di avamposti e scali navali che rese meno labile l’assetto della regione. La presenza francese in Canada superò i 16.000 individui all’inizio del sec. 18° e la penetrazione territoriale procedette pure in direzione sud lungo il corso del Mississippi, raggiungendo nel 1682 la Louisiana, dove nel 1718 fu fondata Nouvelle Orléans. La conquista inglese della Nuova Olanda, che fino al 1664 si era interposta in parte tra le colonie britanniche e francesi, condusse queste ultime a fronteggiarsi con maggior intensità del passato, provocando conflitti, ripercussioni anche di guerre europee, che portarono all’acquisizione inglese dell’Acadia nel 1697 e di Terranova, della Nuova Scozia e della Baia di Hudson nel 1713. Con la sconfitta nella guerra dei Sette anni, nel 1763 la Francia perse tutti i suoi possedimenti continentali nell’America Settentrionale. Napoleone Bonaparte cercò di ricostituire la N.F. e si fece cedere la Louisiana dalla Spagna nel 1800. Tuttavia, l’impossibilità di sedare una rivolta indipendentista a Santo Domingo lo fece desistere dal suo intento, inducendolo a vendere la Louisiana agli Stati Uniti nel 1803.