Nuoto
Le manifestazioni agonistiche che hanno al centro gli sport acquatici come n. (in tutte le sue specialità), tuffi e pallanuoto sono ormai numerose: campionati continentali, Mondiali in vasca lunga e in vasca corta, meeeting, Olimpiadi. Per tracciare una linea di tendenza di tali sport tra la fine del 20° e l'inizio del 21° sec. è opportuno basarsi sugli eventi più popolari e significativi disputatisi in questi anni, i Campionati mondiali in vasca lunga e le Olimpiadi.
Le Olimpiadi del 2000
Alle Olimpiadi del 2000, svoltesi a Sydney dal 15 settembre al 1° ottobre, il n. fece registrare una serie di record mondiali, realizzati in quasi tutte le gare. Notevole contributo alle prestazioni fu dato non solo dall'elevato valore degli atleti, ma anche dalla splendida piscina dell'Acquatic Center, a Homebush, specificamente concepita, nei materiali e nella qualità dell'acqua, per valorizzare al massimo le doti dei campioni.
Grandi protagonisti furono i Paesi Bassi, che conquistarono ben 12 medaglie d'oro; fu in particolare P. Van den Hoogenband a sorprendere positivamente per classe e rendimento, considerando il grande favore del pronostico di cui godeva l'atleta australiano I. Thorpe, nuotatore, a sua volta, dalle notevoli doti: Van den Hoogenband si impose contro Thorpe nei 200 m stile libero (al 3° posto l'azzurro M. Rosolino) e contro il russo A. Popov, sia pure di misura, nei 100 m stile libero, scendendo sotto i 48". Popov aveva tentato la conquista della terza medaglia d'oro consecutiva nella stessa gara, impresa mai riuscita in cento anni di storia olimpica. Van den Hoogenband, dopo M. Spitz (1972), è stato l'unico nuotatore a detenere nello stesso tempo il titolo olimpico dei 100 e 200 m stile libero, oltre ai relativi primati mondiali. Dal canto suo Thorpe nei 400 m stile libero fece fermare i cronometri sui 3'40,59", lasciando al secondo posto Rosolino; e un'ora dopo tornò in acqua per la staffetta 4×100 m stile libero, in cui contribuì alla vittoria della sua squadra contro gli Stati Uniti; conquistò poi una terza medaglia d'oro, sempre con l'Australia, nella staffetta 4×200 m stile libero.
Anche il nuoto femminile riservò grandi soddisfazioni alla scuola olandese, poiché I. de Bruijn conquistò l'oro nei 50 e nei 100 m stile libero e fu poi campionessa nei 100 m farfalla.
Il nuoto azzurro, agli ordini di A. Castagnetti, fu decisamente protagonista. Rosolino, infatti, oltre ai due podi conquistati nei 200 e 400 m stile libero, vinse i 200 m misti con una splendida rimonta nelle vasche finali. Inoltre D. Fioravanti, ventitreenne delle Fiamme gialle alla sua prima Olimpiade, conquistò l'oro nei 100 e 200 m rana. Un'altra piacevole sorpresa fu la medaglia di D. Rummolo, terzo sui 200 m rana vinti da Fioravanti.
Amarezza invece giunse dalla pallanuoto maschile, a causa soprattutto di una controversa gara nei quarti di finale, in cui tra mille contestazioni e mille polemiche gli azzurri vennero alla fine sconfitti dall'Ungheria; gli atleti magiari in seguito vinsero la medaglia d'oro, dopo vent'anni, superando in finale la Russia per 13-6.
I tuffi, che a livello internazionale registrarono le prime importanti affermazioni della scuola cinese, riservarono invece poche soddisfazioni ai colori azzurri, per i quali il risultato migliore fu l'ottavo posto, in finale, conseguito dalla coppia N. Marconi-D. Miranda nella specialità del sincronizzato maschile dal trampolino.
Nel nuoto sincronizzato sesto posto nel 'duo' per M. Cecconi-A. Lucchini e sesto posto anche per l'Italia nella gara a squadre.
I Campionati mondiali del 2001
I Campionati mondiali di nuoto di Fukuoka, in Giappone (19-29 luglio 2001) confermarono in pieno il buon momento del nuoto azzurro. Ad alcuni dei protagonisti di Sydney si affiancarono infatti nomi nuovi. Le medaglie ottenute in vasca furono stavolta sei (due medaglie d'oro, due d'argento e due di bronzo). L'oro nei 400 m misti venne conquistato dal ventenne A. Boggiatto, con un'entusiasmante rimonta dell'atleta azzurro dopo il passaggio dei 200 metri. Rosolino si aggiudicò invece l'oro nei 200 m misti (gara in cui Boggiatto giungeva settimo). Nei 400 m stile libero E. Brembilla ottenne la medaglia di bronzo, piazzandosi dietro gli australiani Thorpe (che riuscì a imporsi migliorando il primato mondiale) e G. Hackett. L'altro azzurro in gara, Rosolino, finiva quarto. Thorpe confermava il proprio valore aggiungendo all'oro dei 400 m, nel giro di meno di un'ora, quello della staffetta 4×100 m stile libero con la sua nazionale. Secondi in questa gara i Paesi Bassi di Van den Hoogenband. Va inoltre ricordata la gara dei 200 m stile libero, da molti definita stellare, con Thorpe vincitore della medaglia d'oro e nuovo primatista mondiale con 1'44,06", mentre l'argento andava all'olandese Van den Hoogenband e il bronzo allo statunitense K. Keller; assente Rosolino, Brembilla arrivò quarto, a un passo dal podio.
Sesto posto dell'azzurro A. Righi negli 800 m stile libero maschili, gara in cui Thorpe infrangeva l'ennesimo record del mondo. Rispetto alla straordinaria impresa australiana, sicuramente meno felice fu il rendimento in questo campionato di Fioravanti (portabandiera azzurro nella cerimonia d'apertura) nella specialità della rana. Classificatosi terzo nei 50 m, secondo nei 100 m e quarto nei 200 m, il campione italiano dovette necessariamente piegarsi di fronte alle grandi prestazioni dei suoi avversari, in particolare del russo R. Sludnov, che si impose nei 100 m e superò l'azzurro anche nei 50 m, vinti però dall'ucraino O. Lisogor, mentre l'oro nei 200 m rana era appannaggio dello statunitense B. Hansen. In quest'ultima gara D. Rummolo finiva al settimo posto.
L'altra medaglia d'argento ottenuta dagli azzurri giunse dalla staffetta 4×200 m stile libero (Brembilla, M. Pellicciari, A. Beccari, Rosolino). Prima in questa gara fu l'Australia (Hackett, M. Klim, W. Kirby, Thorpe), che con 7'04,66" stabiliva il nuovo record mondiale.
Nei 1500 m stile libero l'australiano Hackett polverizzò il record del mondo chiudendo la gara in 14'34,56". Un'altra medaglia d'oro nel nuoto maschile venne conquistata dagli azzurri con L. Baldini nella 5 km (M. Formentini in quell'occasione fu terzo), mentre nella 10 km si aggiudicò il bronzo F. Venturini, preceduto dal russo E. Bezručenko e dall'australiano M. Saliba, rispettivamente medaglia d'oro e d'argento. Enormi soddisfazioni arrivarono nelle lunghe distanze dal settore femminile, dove V. Valli vinse le medaglie d'oro nella 5 km e nella 25 km di fondo.
Nella pallanuoto maschile, invece, la squadra italiana, guidata dal commissario tecnico A. Campagna, fu eliminata in semifinale dalla Spagna (poi vincitrice del torneo). Viceversa la pallanuoto femminile confermò il suo valore vincendo il proprio torneo nella finale con l'Ungheria, rivale tradizionalmente competitiva, per 7 a 3.
Per quanto riguarda il comportamento delle italiane nel settore dei tuffi e del sincronizzato, le atlete del sincronizzato chiusero al sesto posto, mentre la giovane tuffatrice T. Cagnotto giunse sesta nella finale dal trampolino di 3 m, primo caso di una tuffatrice italiana entrata in una finale ai Campionati mondiali. Il titolo andò all'atleta cinese Guo Jingjing, vittoriosa davanti sia all'australiana I. Lashko sia alla russa Ju. Pachalina.
I Campionati mondiali del 2003
Le Olimpiadi rappresentano tradizionalmente la manifestazione più importante per gli sport acquatici. Per tale ragione la manifestazione iridata del 2003 (svoltasi a Barcellona) venne interpretata da molti tecnici e atleti, in termini di programmazione degli allenamenti e reale tensione agonistica, anche in funzione dell'appuntamento fissato per l'anno successivo ad Atene.
La prima medaglia d'oro per l'Italia fu conquistata nella gara di apertura, i 5 km di fondo, da V. Valli, che si confermò grandissima campionessa anche nei 10 km, vinti per la prima volta su questa specifica distanza con la consueta autorevolezza. La 10 km uomini fu vinta dal russo V. Djačin.
Nel nuoto sincronizzato, specialità del 'solo', vi fu un onorevole piazzamento (settimo posto) della milanese L. Zaffalon, in una gara il cui titolo andò alla straordinaria francese V. Dedieu. La Russia si confermò la nazionale più forte, mentre le atlete giapponesi si dovettero accontentare per l'ennesima volta della medaglia d'argento.
Nei tuffi dal trampolino da 1 m N. Marconi raggiunse la finale (in cui poi fu sesto), garantendosi così anche l'ingresso alle Olimpiadi di Atene. In quasi tutte le specialità dei tuffi, sia maschili sia femminili, si confermò lo strapotere delle scuole di Russia e Cina.
Nella gara forse più attesa, la finale dei 200 m stile libero (la prima, iridata, della sua carriera), F. Cappellazzo si dovette confrontare con campioni del calibro di Thorpe, Van den Hoogenband e Hackett. Thorpe si confermò il più veloce vincendo l'oro, davanti a Van den Hoogenband e Hackett, ma il giovane atleta italiano conquistò un soddisfacente sesto posto. Nei 100 m stile libero va registrato il prepotente ritorno del russo Popov, che superò sia Van den Hoogenband sia Thorpe, nell'ordine.
Il titolo iridato nella staffetta 4×200 m stile libero maschile fu vinto dall'Australia davanti agli Stati Uniti, mentre gli azzurri si classificarono quarti. La prima medaglia azzurra in vasca arrivò da Rosolino, campione olimpico e mondiale in carica sui 200 m misti, impegnato da avversari prestigiosi e in gran forma. L'atleta conquistò la medaglia di bronzo, dietro allo statunitense M. Phelps, che in gara stabilì anche il nuovo record mondiale, e al solito Thorpe, classificatosi secondo. Rosolino si misurò anche nella finale dei 400 m stile libero (vinta da Thorpe davanti al compagno di squadra Hackett e al romeno C. Dragos) classificandosi quarto. Un'altra prova onorevole di Rosolino fu quella nei 400 m misti, dove fu quinto (Boggiatto ottavo), e dove vinse ancora Phelps, anche stavolta ritoccando il primato mondiale. Vittoria e primato del mondo per lo statunitense, autentico protagonista della rassegna del Palau St. Jordi di Barcellona, anche nei 100 m farfalla.
Nella finale dei 100 m rana il giapponese K. Kitajma vinse il titolo con il nuovo record del mondo nella specialità: nella finale era in gara l'azzurro Fioravanti, che guadagnò la sesta posizione. Vinse a sorpresa la finale dei 100 m rana donne la cinese Xuejuan Luo, argento per l'americana A. Beard, solo terza la diciottenne australiana L. Jones, neoprimatista del mondo sulla distanza. Campionessa dello sprint sul breve si confermava l'olandese de Bruijn, che vinceva facilmente la finale dei 50 m stile libero e quella dei 50 m farfalla.
Per quel che concerne la pallanuoto il cammino delle rispettive nazionali azzurre fu entusiasmante, anche se ricco di sofferenza. Il 'Setterosa', termine con il quale si identifica comunemente la squadra femminile, dovette cedere la corona mondiale agli Stati Uniti, dopo un sostanziale dominio a livello internazionale durato cinque anni. Le atlete statunitensi si imposero meritatamente in finale per 8 a 6, ma l'argento rappresentò la conferma della continuità ad alti livelli delle atlete guidate da P. Formiconi. Analoga conclusione ebbe il Campionato mondiale del 'Settebello', la nazionale maschile, che, guadagnata la finale, dovette tuttavia cedere davanti alla fortissima Ungheria con il punteggio di 11-9.
Le Olimpiadi del 2004
Nelle Olimpiadi svoltesi ad Atene dal 13 al 29 agosto 2004, gli sport acquatici, valorizzati anche dalla favorevole collocazione nel calendario delle gare, hanno avuto ancora una volta tra i protagonisti Phelps, che si è aggiudicato sei medaglie d'oro: nei 100 m e nei 200 m farfalla; nei 200 m misti; nei 400 m misti (nuovo record del mondo in 4'08,26"); nella staffetta 4×200 m stile libero; nella staffetta 4×100 m mista, dove, però, ha disputato soltanto la batteria, per lasciare volutamente la finale, nella frazione a farfalla, al compagno I. Crocker. Per lui anche due medaglie di bronzo (200 m stile libero e staffetta 4×100 m stile libero). Thorpe, conquistando i 200 e i 400 m stile libero, è divenuto il nuotatore australiano che ha vinto più medaglie d'oro. Altro atteso protagonista il ventiseienne olandese Van den Hoogenband, che si è aggiudicato i 100 m stile libero, replicando, stavolta con l'esiguo scarto di 6 centesimi rispetto al sudafricano R. Schoeman, il successo di Sydney. Il giapponese Kitajima, vincitore dei 100 e 200 m rana, ha compiuto un'impresa riuscita in precedenza soltanto a Fioravanti a Sydney. Gesta particolari anche nel settore femminile: con l'argento nella 4×100 m mista la trentunenne statunitense J. Thompson è diventata l'atleta che ha più volte conseguito una medaglia nella storia dei Giochi (12); K. Coventry, atleta bianca dello Zimbabwe, ha vinto le prime medaglie del suo Paese: oro nei 200 m dorso, argento nei 100 m dorso, bronzo sui 200 m misti.
La più giovane della squadra azzurra, F. Pellegrini, 16 anni, ha conquistato l'argento nei 200 m stile libero (vittoria alla romena C. Potec). Mai un italiano di questa età era salito sul podio. In quella stessa giornata la staffetta maschile 4×200 m stile libero (Brembilla, Rosolino, S. Cercato, F. Magnini) ha vinto la medaglia di bronzo (primi gli Stati Uniti guidati da Phelps, secondi gli australiani capitanati da Thorpe).
Nella pallanuoto maschile l'Italia si è piazzata all'ottavo posto nel torneo, vinto ancora una volta dall'Ungheria; la pallanuoto femminile, invece, ha ottenuto per la prima volta l'oro alle Olimpiadi. Le ragazze guidate da Formiconi hanno coronato così un ciclo straordinario di successi. Il torneo è stato vinto superando in finale la Grecia (10-9 ai supplementari).
Nei tuffi sincronizzati dal trampolino di 3 m prima vittoria proprio per la Grecia con N. Siranidis e T. Bimis. Sempre nei tuffi due ottavi posti per T. Cagnotto, nel trampolino da 3 m e dalla piattaforma. Nel nuoto sincronizzato Spaziani-Zaffalon ottave nel 'duo', Italia settima nella gara a squadre.
I Campionati mondiali del 2005
Ai Campionati mondiali di Montréal, undicesima edizione, è stata pienamente confermata l'affidabilità della scuola italiana nel settore del fondo: S. Ercoli ha conquistato la medaglia di bronzo nella 5 km, F. Vitale si è aggiudicata l'argento nella 10 km e, pochi giorni dopo, L. La Piana è giunta terza nella 25 km, gara che, pur non facendo parte del programma olimpico, si è confermata impegnativa e ricca di fascino (oro alla leggendaria olandese E. Van Dijk, argento alla tedesca B. Kamrau). Tre medaglie in tre specialità diverse hanno confermato l'ottimo lavoro del responsabile tecnico M. Giuliani.
Per la prima volta nella storia due atlete italiane hanno partecipato a una finale iridata nella piattaforma: V. Marocchi si è piazzata ottava, T. Cagnotto decima. Ma proprio quest'ultima, preceduta da due atlete cinesi (Guo Jingjing, oro, e Wu Min Xia, argento), ha conquistato poi la medaglia di bronzo dal trampolino di 3 m, una medaglia storica, la prima di una tuffatrice italiana nella storia dei Campionati del mondo. Deludente, invece, rispetto alle attese, il quarto posto di Rosolino nei 400 m stile libero, vinti da Hackett. La finale dei 200 m stile libero ha visto la vittoria di Phelps, che ha preceduto Hackett e il sudafricano R. Neethling; settimo Brembilla. Nei 200 m stile libero donne, medaglia d'argento per Pellegrini, piegatasi solo negli ultimi cinquanta metri alla francese S. Figues. Nella pallanuoto il 'Settebello' veniva eliminato ai quarti di finale dalla Grecia, il 'Setterosa' dalla Russia sempre nei quarti. La medaglia d'oro maschile è stata poi vinta da Serbia-Montenegro (8-7 in finale sull'Ungheria), quella femminile proprio dall'Ungheria contro gli Stati Uniti (10-7 ai supplementari).
Le maggiori soddisfazioni in questo Campionato sono però venute dalla medaglia d'argento nei 400 m misti ottenuta da L. Marin, secondo con il record italiano in 4'11,67", alle spalle dell'ungherese L. Cseh (amaro invece il quarto posto di Boggiatto, campione mondiale del 2001, giunto stavolta a un centesimo dal podio). E soprattutto dalla medaglia d'oro nei 100 m stile libero conquistata da Magnini che, superando i due temibili avversari sudafricani Schoeman e Neethling, ha scritto una pagina straordinaria nella storia del nuoto italiano. Mai nessun atleta azzurro aveva infatti vinto questa gara ai Campionati mondiali.