NUMERO D'ORO
. È uno degli elementi del computo ecclesiastico della Pasqua, e dà di ciascun anno il numero d'ordine nel corrispondente ciclo diciannovennale di Metone, in capo al quale le fasi lunari e, in particolare, i plenilunî ritornano alle stesse date dell'anno. Il numero d'oro di un anno è uguale al resto della divisione per 19 del numero che all'anno considerato spetta nel cosiddetto periodo giuliano, il quale, secondo la proposta di G. Scaligero (1583), si fa iniziare dal 4713 a. C. Se, in particolare, codesto resto è 0, il numero d'oro è 19. Così al 1935 corrisponde nel periodo giuliano il numero 1935 + 4713 = 6648, talché il rispettivo numero d'oro (resto della divisione di 6648 per 19) è 17. Siccome il numero d'oro dell'anno 4713 del periodo giuliano è 1, il numero d'oro di un qualsiasi anno dell'era volgare si ottiene anche aumentando di 1 il resto della divisione del corrispondente millesimo per 19. L'origine del nome è incerta. Sembra pura leggenda che derivi dal fatto che la scoperta del ciclo diciannovennale, annunziata da Metone alle Olimpiadi, sia stata perpetuata con un'iscrizione a lettere d'oro su una tavola di bronzo.