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NUMERI

di Alberto Vaccari - Enciclopedia Italiana (1935)
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NUMERI

Alberto Vaccari

. È il quarto libro del Pentateuco e della Bibbia, così detto per una servile traduzione, passata in quasi tutte le lingue, del titolo'Αριϑμοί, che porta nella versione greca dei LXX e che meglio si tradurrebbe "censimenti", dai varî censimenti riferiti nei primi capitoli. Gli Ebrei lo chiamano dalla prima parola Wayedabber ("E disse"), o più acconciamente dal contenuto bamidbar ("nel deserto"); narra infatti gli avvenimenti di quasi quarant'anni passati dal popolo ebreo nel deserto, inserendovi alcuni gruppi di leggi, come fa l'Esodo, di cui può dirsi la continuazione. Luoghi e tempi delle cose narrate lo diffondono naturalmente in tre parti. La prima (I, 1-X, 10) narra gli ultimi fatti avvenuti ai piedi del Sinai; disposizioni per la partenza (20 giorni). La seconda (X, 11-XX, 13) i fatti avvenuti nel deserto di Cades Barne (38 anni). La terza (XX, 14-XXXVI, 13) i fatti da Cades Barne alle rive orientali del Giordano e le lotte con le popolazioni che contrastano il passo (5 mesi). (Per la critica letteraria, v: pentatelco).

Dalla monotonia di 38 anni di vita randagia nel deserto (seconda parte) emergono pochi fatti, che sono per lo più variazioni d'uno stesso motivo fondamentale, originato dalla difficoltà di approvvigionare d'acqua e di viveri tanta moltitudine in quei luoghi inospitali; di qui malcontento del popolo, agitazioni, reazione del condottiero, Mosè. Celebre fra gl'incidenti di questo genere quello accaduto a Meriba (cap. XX), ch'ebbe una lunga. Ripercussione nella tradizione e nella letteratura posteriore (cfr. Salmi, LXXX; XCV; CVI). Allora anche Mosè fu coinvolto nella colpa e nell'ira divina punitrice (Numeri, XXVII, 14; Deuteronomio, XXXII, 51). La concisione e certo riserbo del racconto sembrano tirare un velo sulla gravità del fatto; ma la predicazione dei profeti, e più tardi degli apostoli, ne trasse una lezione importante per i destini d'Israele (Amos, V, 24, seg.; Ezechiele, XX, 5-22; Geremia, VII, 21-28; Ebrei, III, 7-19; Corinzî, X, 1-11). Altro fatto importante nella storia religiosa fu l'erezione d'un serpente di bronzo su asta di legno conrto il morso di serpi velenose (cap. XXI); difatti sino ai tempi di Mosè si importava un serpente di bronzo onorato dagli Israeliti nel tempio all'epoca della monarchia (distrutto al tempo di Ezechia; II [IV] Re, XVIII, 4), e Gesù Cristo stesso vide in quel fatto un simbolo della propria sorte ed efficienza (Giovanni, III, 14 seg.).

Per la storia letteraria hanno grande importanza alcuni frammenti d'antichissimi canti nazionali, che vengono citati all'occasione (capitoli XXI-XXIV) con accenni a raccolte già esistenti, come "il libro delle battaglie di Jahvè" (= le battaglie del popolo d'Israele assistito dal suo Dio). Il colore locale v'è assai spiccato.

Grande interesse letterario ha pure tutto l'episodio di Balaam, che nei quattro oracoli, ottimi esempî di poesia ebraica, canta le glorie d'Israele e i suoi fulgidi destini. Ma qui al motivo nazionale s'aggiunge il religioso, non solo nel colorito messianico del quarto oracolo (balaam, V, p. 895), ma anche perché ci viene adombrato il trionfo della religione d'Israele, col suo profetismo che ne è il massimo esponente, sul paganesimo dei popoli circostanti.

Più vasto orizzonte politico ci aprono tre brevi oracoli, messi come in appendice ai quattro principali di Balaam. Predicono il primo l'estinzione degli Amaleciti, il secondo la deportazione dei Cinei sotto gli Assiri; l'ultimo, il più lungimirante, ma anche il più oscuro di tutti, parla di un'invasione per mare dall'Occidente (lett. "dalle parti di Chittim") a soggiogare l'Assiria (qui già = "Siria"). L'accenno alle navi s'applicherebbe meglio alla conquista romana che alla macedone, e la medesima frase (navi di Chittim) in Daniele, XI, 30 indica certo i Romani; la Volgata qui stesso (Numeri, XXIV, 24) traduce "verranno triremi dall'Italia". Sarebbe nella Bibbia il più antico accenno alla futura potenza di Roma. Ma l'oracolo conchiude: "ed anch'esso (l'invasore d'Occidente) perirà". La caducità degl'imperi terreni è elemento sostanziale del messianismo ebraico, che sulle rovine di essi vede innalzarsi il regno eterno del Messia (cfr. Daniele, VII).

Bibl.: Commenti ai Numeri (si hanno solo in serie con gli altri libri della Bibbia; i più utili fra i recenti (di varie direzioni) sono: F. de Hummelauer, Parigi 1899 (in latino, in Cursus S. Script.); G. B. Gray, Edimburgo 1903 (in Internat. crit. Comm.); L. E. Binns, Londra 1927 (in Westminster Comm.). - Sui luoghi menzionati: E. H. Palmer, The Desert of Exodus, Londra 1871; trad. ted. col titolo: Der Schauplatz der vierzigjährigen Wüstenwanderung Israels, Gotha 1876; Fr. E. Hoskins, From the Nile to Nebo, Filadelfia 1912; J. Wiegand, Sinai, Berlino 1920. Per Cades Barne in particolare: H. C. Trumbull, Kadesh-Barnea, New York 1884; Palestine Exploration Fund, 1914-15; Revue biblique, 1922, pp. 55-81. Si veda anche A. Musil, Arabia Petraea, Vienna 1907, p. 298; Biblica, VIII (1927), p. 250.

Vedi anche
Pentateuco (gr. Πεντάτευχος) Nella versione greca dei Settanta e quindi nella Vulgata, la prima parte dell’Antico Testamento; i 5 libri che la costituiscono sono designati con i nomi di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. Gli Ebrei chiamano il P. Tōrāh (termine che propriamente significa «insegnamento», ... Bibbia Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»). religione Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro della Bibbia, suo ‘autore’ è ritenuto Dio stesso che ha parlato agli uomini attraverso scrittori ... Maimònide Maimònide (ebr. Mōsheh ben Maimōn; l'abbreviazione con cui è noto, Rambam, è una sigla di Rabbī Mōsheh ben Maimōn; arabo Abū 'Imrān Mūsā b. Maimūn b. 'Abd Allāh). - Filosofo, medico e giurista ebreo (Cordova 1135 - Il Cairo 1204). Il pensiero di Maimonide rappresenta il più alto livello raggiunto dalla ... Genesi Il primo libro della Bibbia, chiamato così nella versione dei Settanta ma detto dagli Ebrei Bĕrē’shīth, «in principio». Narra la storia delle origini del mondo, come la spiegavano gli antichi Ebrei, e di quelle del popolo ebraico, inquadrato in 10 genealogie di patriarchi e di popoli. Il contenuto può ...
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    Quarto libro dell’Antico Testamento. Il titolo è traduzione letterale di quello della versione greca, ᾿Αριϑμοί, che in realtà significa piuttosto «censimenti». Gli Ebrei lo chiamano dalla prima parola Wa-yĕdabbēr «e disse», o più comunemente dalla quinta Bĕ-midbār «nel deserto». Narra la storia degli ...
Vocabolario
numerico
numerico numèrico agg. [der. di numero] (pl. m. -ci). – 1. a. Di numero, di numeri, costituito da numeri: segni n., i numeri stessi; caratteri n., i caratteri tipografici che rappresentano numeri, e, in informatica, i simboli (diversi da...
portabilità del numero
portabilita del numero portabilità del numero (portabilità dei numeri), loc. s.le f. Possibilità offerta ai clienti di telefonia mobile di passare da un gestore a un altro, continuando a conservare invariato il proprio numero telefonico....
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