NOTO (A. T., 27-28-29)
Città della provincia di Siracusa, distante da questo capoluogo 33 km. Sorge l'abitato, con piazze, strade e giardini ampî e regolari, sul declivio di un colle, presso la fiumara dello stesso nome, a 159 m. s. m. e a circa 7 km. dallo Ionio, ed è adorno di molti edifizî moderni e di chiese fastose, a cui anche la posizione scenografica e le maestose scalee conferiscono grandiosità e bellezza, secondo il gusto del tempo nel quale si edificarono. Notevoli sono la cattedrale, la chiesa dell'Immacolata, il convento e la chiesa del Salvatore, il tempio di S. Domenico, il palazzo comunale, il teatro V. Emanuele. Carattere ben diverso dalla modema aveva la vecchia Noto (anticamente Netum, v. neto) sulla collina d'Alveria (m. 420), fiancheggiata dai borri da cui trae origine la fiumara anzidetta: assai importante anche nel Medioevo, quando, forse dopo il sec. XI, si cominciò a denominare generalmente da essa una delle tre parti in cui fu divisa la Sicilia (Val di Noto). Distrutta o quasi tale città dal terremoto del 1693, fu abbandonata dagli abitanti, che edificarono la nuova più vicino al mare, a circa 8 km. a SE. della prima, della quale è ancora in piedi una porta con qualche parte del Castello e delle mura. Presto però la città moderna riprese l'importanza dell'altra fino a sostituire Siracusa come capoluogo della provincia dal 1837 al 1865. Lo sviluppo demografico attraverso i secoli ben rispecchia le vicende storiche di Noto nelle due sedi diverse. Furono poco meno di 13.000 gli abitanti, nella prima, sulla fine del sec. XVI (12.712 nel 1583), ma poco più di 7000 nella nuova sede, ove la città gradatamente si estendeva, al principio del sec. XVIII: se ne contarono 7404 nel 1714. Nel 1831 il numero degli abitanti era salito a 11.156 e dopo un altro secolo, nel 1931, con più notevole incremento, a 32.555 nel comune, circa 19.000 nel centro. Il vasto territorio (kmq. 642,04), ricco di ricordi storici di ogni tempo, è ben coltivato e dà principalmente vino assai rinomato, cereali, olio, canapa, agrumi e mandorle. In una delle plaghe più pittoresche, a circa 5 km. a NO. della città, è il famoso eremo con la grotta di S. Corrado. Noto ha stazione ferroviaria sulla Siracusa-Ragusa, ed è unita a Pachino da un'altra linea.