normalizzazione
normalizzazióne [Der. di normalizzare "atto ed effetto del normalizzare"] [FTC] N. costruttiva: lo stabilire tipologie costruttive di un determinato componente o dispositivo che ricoprano, in numero possibilmente piccolo, tutte le prevedibili esigenze operative; per es., telai metallici, componenti elettronici (v. oltre), ecc. ◆ [ELT] N. di componenti elettronici: il fissare, in fase di progetto, valori nominali che, tenendo conto della tolleranza su essi, coprano, almeno in via d'ipotesi, tutti i possibili valori; soddisfa abbastanza bene a tale condizione, per es., la n. dei valori nominali con tolleranza di ±10 % (accettabile per usi normali, non critici), adottata dall'industria elettronica e data dalla tabella (tra parentesi il campo del possibile valore reale) per i valori nominali tra 1 e 8.2 (campo da 0.9 a 9.0); moltiplicando per l'appropriata potenza di 10, si ha la successione di valori in qualsivoglia decade. ◆ [MTR] N. di misure, o di valori: procedimento per cui i valori di una certa grandezza sono espressi come rapporto tra essi e un valore di riferimento; per es., spesso come riferimento viene preso il valore massimo assunto dalla grandezza in un certo intervallo, per modo che i suoi valori normalizzati sono numeri non maggiori dell'unità. ◆ [MCQ] N. di una funzione d'onda Ψ: il dividere Ψ per il valore dell'integrale ∫Ψ2dq esteso a tutti i possibili valori dell'insieme delle coordinate q (valore che si chiama coefficiente di n.). ◆ [PRB] Assiomi di n.: v. probabilità classica: IV 579 b. ◆ Condizione di n.: (a) [MCQ] v. vibrazioni reticolari: VI 528 e. (b) [MCS] v. fenomeni critici: II 548 b.