Vedi NORBA dell'anno: 1963 - 1996
NORBA (Norba; Νῶρβα)
Antica città di origine latina, caduta poi in potere dei Volsci, situata su una rupe a picco (m 400) sui monti Lepini, dominando la pianura Pontina, odierna Norma.
Nel 499 a. C. secondo la tradizione vi fu condotta una colonia, notizia da riferire a una data più recente. È nominata nel 340 a. C. durante la guerra latina e nel 327 a. C. quando fu assalita dai Privernati. Fedele a Roma nelle guerre puniche, fu poi occupata dai partigiani di Mario, conquistata da Emilio Lepido, ricostruita da Silla. Durante l'Impero il luogo fu abbandonato e assai scarsi sono infatti i resti dell'abitato di questo periodo.
Notevoli sono gli avanzi delle mura e dei templi nell'interno, che uno scavo sistematico ha permesso di datare con precisione e che servono di caposaldo per la datazione di opere simili. Le mura di cinta in opera poligonale, sono in gran parte dell'ultima maniera, con connessure accuratamente combacianti, una porta munita di bastioni, un torrione quadrato, e dai dati di scavo restano datate al sec. IV a. C. Nell'interno, specialmente sulle due acropoli, sono numerosi i templi, sempre nella medesima tecnica poligonale. Da notare tra gli altri il tempio di Diana sull'acropoli maggiore, su una terrazza artificiale, in una specie di area sacra, chiusa per tre lati da pilastri, i muri interni sono in piccola opera incerta, le colonne ed i pilastri di travertino, con capitelli corinzî eseguiti un poco sommariamente, in un complesso che si può datare al II sec. a. C. Di questo tempio si è anche recuperato qualche frammento della decorazione fittile: sima a testa di leone, fregio a foglie di loto, acroterio anche a testa di leone, tutto di età repubblicana. Nell'acropoli minore, un tempio, con vicino una cisterna a thòlos, ha restituito gli unici due oggetti anteriori all'epoca romana: due teste arcaiche etrusche del VI secolo. Anche questo tempio aveva delle colonne in travertino e decorazione fittile simile a quella di altri centri vicini (Satricum, Faleri, Alatri) e conserva tracce della trasformazione in chiesa nel Medio Evo.
Caratteristico l'impianto ortogonale della città costruita su una serie di terrazzamenti sostenuti da sostruzioni quasi sempre parallele e perpendicolari tra loro. Sfruttando le difficoltà del terreno per risultati monumentali si avevano dalla parte bassa della città prospettive di terrazze sovrapposte che avevano come centro del sistema l'acropoli maggiore. La cronologia di tale urbanistica, che non si può separare da quella delle mura deve essere attribuita al IV sec. a. C.
Bibl.: Ann. Inst., 1892, p. 89; L. Savignoni - R. Mengarelli, in Not. Sc., 1901, p. 514; 9103, p. 229 ss.; 1904, p. 403 ss.; F. Castagnoli, Ippodamo di Mileto e l'urbanistica a pianta ortogonale, Roma 1956, p. 81 ss.; F. Castagnoli-G. Schmiedt, L'antica città di Norba, in L'Universo, XXXVII, 1957, p. 125 ss.