Vedi NORA dell'anno: 1963 - 1996
NORA
NORA (v. vol. V, p. 54) - In questi ultimi decenni la città punico-romana di N. è stata fatta oggetto di interventi di scavo e di riletture monumentali che hanno investito alcuni settori della città, come il complesso delle grandi terme a mare, il litorale presso lo scoglio del Coltellazzo, il c.d. Tempio di Tanit e le zone portuali. Di pari passo è progredito lo studio sui reperti che provengono dai primi e più recenti scavi urbani, dalle tombe e dal tofet. La nota iscrizione fenicia di N., il più antico riferimento epigrafico della dinamica coloniale fenicia in Occidente, con datazione che oscilla fra l’830 e il VII sec. a.C., è stato oggetto di copiosi studi.
Dalla necropoli fenicia a incinerazione, esplorata agli inizî del secolo, e dalla zona a mare provengono le più antiche testimonianze archeologiche della città, che non risalgono oltre la fine del VII sec. a.C. Le strutture portuali, già note da una prima ricerca del 1967, appaiono alla luce dei nuovi studi articolate e funzionali fin da età punica. Mentre, infatti, le cale che si aprono nelle tre principali insenature della penisola di Capo di Pula (cale di NE, di SE e NO) dovevano aver natura di ancoraggio «di buon tempo», il porto attrezzato della città si apriva ancora a settentrione della cala di NO, nella zona dell'attuale peschiera.
Nuove interpretazioni sono state proposte per monumenti e complessi di origine punica che permangono nel tessuto urbano di età romana: dal «Tempio di Tanit» all'attenuazione del riferimento cultuale punico del complesso templare dedicato ad Asclepio, individuato all'estremità SO della penisola, a Punta 'e su Coloru. Quanto alla facies romana e alle successive fasi cittadine, nuovi dati significativi vengono dal recente scavo e dal restauro delle terme a mare. Datato alla fine del II sec. d.C., l'impianto fu ristrutturato circa due secoli dopo con probabile uso militare. Un incendio fra il VII e l'VIII sec. d.C. ne determinò il crollo e pose fine alla frequentazione funzionale del complesso.
Le ricerche relative alla cultura materiale stanno restituendo per l'età punica l'immagine di un centro aperto a contatti con il mondo etrusco e greco che determinano l'imitazione locale di più forme ceramiche importate, con apogeo nel IV sec. a.C. Con Roma, la città progredisce nella sua economia sino a raggiungere l'apice della floridezza fra il II e il III sec. d.C.
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