nonio
nònio [Der. del nome latinizz. del dotto port. P. Nunes: v. oltre] [MTR] Dispositivo ausiliario di una scala di misurazione graduata che serve per misurare e apprezzare frazioni delle divisioni della scala medesima; un dispositivo di questo genere, per misurare piccoli angoli, fu descritto nel 1542 dallo scienziato port. Pedro Nunes (Petrus Nonius), ma l'invenzione del n. nelle sue forme attuali è dovuta al fr. P. Vernier (1631), per cui il n. è chiamato anche verniero. Un n. lineare, da usare cioè con scale rettilinee, è costituito (v. fig.) da un corsoio che s'affianca alla scala principale e porta una scala lunga quanto n-1 divisioni della scala principale e divisa in n parti uguali (nella fig. è n=10, cioè la graduazione del n. s'estende per nove graduazioni principali); fatto coincidere lo zero del n. con la posizione dell'indice (o equivalente) sulla scala principale, si legge su quest'ultima il valore della graduazione più vicina e si aggiunge il valore in n-esimi (cioè, nella fig., decimi) della graduazione del n. che meglio coincide con una qualunque graduazione della scala principale (nella fig. la lettura è 36.7). Così, questo semplice artificio consente di leggere agevolmente, per es., su una scala principale in mm i decimi di mm e, per un operatore esperto, di stimare abbastanza bene i ventesimi (5 centesimi); in certi strumenti si hanno graduazioni più fini, in venti o più parti, con proporzionale aumento della sensibilità della lettura; di n. lineari sono provvisti, per es., i calibri a corsoio e i comparatori per la misurazione di lunghezze. Analogo è il principio di funzionamento dei n. circolari, o angolari, da applicare a scale graduate ad arco di circonferenza, a cerchi graduati e simili; essi sono presenti in tutti gli strumenti di precisione che misurano angoli (goniometri, teodoliti, strumenti astronomici, ecc.) e consentono a essi di raggiungere agevolmente una sensibilità di lettura di 10 secondi sessagesimali.