NONIO Marcello
Filologo romano, nativo della Numidia, sembra avere scritto al principio del secolo IV d. C.; autore di un'opera grammaticale e lessicale De compendiosa doctrina per litteras ad filium, in venti capitoli, di cui il 16 de genere calciamentorum è perduto.
L'ordine alfabetico (per litteras) è soltanto in tre capitoli (2-4), e là probabilmente non originario, né è certo se lo si debba a una rielaborazione di N. stesso; onde l'indicazione per litteras del titolo, sebbene i capitoli 2-4 costituiscano il grosso del lavoro, potrebbe essere interpolata. N. è poco più che un trascrittore o un compilatore, e nemmeno attento o intelligente. La sua importanza sta tutta in ciò, che ci conserva resti di letteratura perduta, sia in citazioni di poeti e prosatori, sia in estratti di ottimi libri eruditi, come di Flavio Capro, testi grammaticali, lessicali, glossografici, esegetici. Il fondo deriva dagli arcaicizzanti dell'era frontoniana: di qui il carattere e il valore della raccolta. Il nocciolo della quale è costituito da serie di citazioni degli autori o di determinati loro scritti che ritornano sempre nell'identica disposizione, sopra questa base è costruita la materia, che riguarda il significato delle parole, il genere dei sostantivi, i sinonimi, le forme attive e passive dei verbi, l'irregolarità della declinazione, la reggenza dei casi e così via, e poi dal capitolo 12 la nomenclatura delle navi, delle vesti, dei vasi, dei colori, di cibi e bevande, delle armi, delle parentele, ecc. Insomma, un prezioso repertorio fatto da uomo che affastella dottrina senza essere veramente dotto. La migliore edizione è quella di W. L. Lindsay (Lipsia 1903).
Bibl.: W. S. Teuffel, Römische Literaturgeschichte III, 6ª ed., Lipsia 1913, p. 221 segg.; M. Schanz, Gesch. d. röm. Litteratur, IV, i, 2ª ed., Monaco 1914, p. 142 segg.