non-
[dall'avv. di negazione non]. – Prefisso che coincide con l’avverbio di negazione non; si può trovare preposto a un altro avverbio o a un aggettivo per esprimerne il valore opposto, anche se in modo spesso attenuato (non male, non sempre, non brutto, non frequente). Quando non è premesso a un sostantivo, ne indica il contrario, dando luogo a una coppia di parole antonime formate dalla stessa base lessicale, come in fumatore e non fumatore. Quest’uso prefissale, che può risentire di formule della terminologia giuridica o ecclesiastica latina impiegate anche con valore sostantivale (non placet, non possumus), è già documentato nell’italiano antico e sancito nella lingua inglese (nonsense, non-stop) e ha determinato un notevole incremento di neoformazioni italiane nelle quali si nega o si esclude il valore semantico della base lessicale, come nel s. f. non-autosufficienza e nel correlato s. m. e f. e agg. non-autosufficiente, nel s. f. non-cultura, nel s. m. non-luogo (ricalcato sul s. m. francese non-lieu di Marc Augé) e nei s. f. non-notizia, non-persona e non-scelta.