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non contraddizione, principio di

Enciclopedia della Matematica (2013)
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non contraddizione, principio di


non contraddizione, principio di uno dei due principi che sono alla base della logica classica; l’altro è il principio del → terzo escluso. Il principio di non contraddizione stabilisce che se una data proposizione A è vera, allora non può essere vera anche la sua negazione cioè la proposizione «non A». Ciò equivale a dire che una proposizione non può essere contemporaneamente vera e falsa. Il principio di non contraddizione affonda le sue radici nel pensiero di Aristotele il quale afferma che «è impossibile che la stessa cosa insieme inerisca e non inerisca alla medesima cosa e secondo il medesimo rispetto [...] nessuno può ritenere che la medesima cosa sia e non sia come alcuni credono che dicesse Eraclito» (Metafisica, Libro gamma, cap. 3, 1005 b 19-20). Il principio di non contraddizione può essere espresso formalmente: se A è un enunciato, cioè una formula del linguaggio degli enunciati, allora, poiché

1) il simbolo ¬ (si legge «non») indica la negazione dell’enunciato che lo segue,

2) il simbolo ∧ (si legge «e») indica la congiunzione dei due enunciati tra cui è posto,

si ha che l’enunciato A ∧ ¬A formalizza la contraddizione «A e non A» e l’enunciato ¬(A ∧ ¬A) corrisponde al principio di non contraddizione («non è vero che A e non A»). La validità di questo principio nel linguaggio degli enunciati della logica classica trova riscontro nel fatto che in esso la formula ¬(A ∧ ¬A) è una tautologia. Ciò avviene perché la logica classica è una logica bivalente, cioè ha solo due valori di verità: vero o falso. Esistono, invece, altre logiche in cui si considerano anche valori di verità intermedi: sono le logiche polivalenti, di cui la logica → fuzzy è un esempio; in queste logiche non è più valido il principio di non contraddizione, così come espresso in logica classica. Inoltre, in logica classica, il principio di non contraddizione è equivalente al principio del terzo escluso secondo cui o un enunciato è vero oppure è vera la sua negazione. Questa equivalenza non è legittima in altre logiche, come per esempio la logica intuizionista in cui è valido il principio di non contraddizione ma non il principio del terzo escluso. È possibile dimostrare che, se in un sistema formale si ammette la validità di una contraddizione, allora in esso è possibile dedurre logicamente qualsiasi affermazione; ciò corrisponde al principio secondo cui «ex falso quodlibet», ossia da una affermazione falsa si può dedurre qualsiasi conclusione. Un sistema formale in cui accada ciò è privo di interesse perché non permette di effettuare una distinzione fra le affermazioni formulate in esso, risultando tutte vere. Tale situazione è talvolta descritta con l’espressione «esplosione del sistema logico». In generale, quindi, una teoria che contiene una contraddizione è una teoria nella quale è possibile dimostrare qualsiasi risultato e pertanto è una teoria che non porta con sé alcuna informazione.

Vedi anche
contraddizione Come termine specifico di logica, la c. è il rapporto vigente tra un’affermazione e una negazione di egual soggetto e di egual predicato. In questa antitesi, vero essendo un termine, l’altro deve essere falso ( principio di c.). La prima rigorosa formulazione del principio di c. s’incontra in Aristotele, ... intelletto La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è inaugurato da Anassagora, che con esso identifica la divinità ... logica fuzzy Nella teoria dei sistemi, tipo di rappresentazione ideato verso la fine degli anni 1970 da L.A. Zadeh, della University of California a Berkeley, ma affermatosi solo a partire dagli anni 1990, che ha l’obiettivo di rappresentare il più fedelmente possibile, su sistemi a logica binaria, il modo di ragionare ... ontologia Termine filosofico usato per la prima volta al principio del 17° sec. da J. Lorhard (1606) e R. Goclenio (1613) e divulgato soprattutto da C. Wolff (1730) per designare la scienza dei caratteri universali dell’ente; è corrispondente quindi a quella ‘prima filosofia’ del più maturo Aristotele, chiamata ...
Tag
  • PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE
  • PRINCIPIO DEL TERZO ESCLUSO
  • LOGICA INTUIZIONISTA
  • LOGICA BIVALENTE
  • SISTEMA FORMALE
Altri risultati per non contraddizione, principio di
  • non-contraddizione, principio di
    Dizionario di filosofia (2009)
    Uno dei principi fondamentali della logica classica, che afferma la falsità della congiunzione formata da una proposizione e dalla sua negazione: non (A e non A) (➔ contraddizione, principio di).
Vocabolario
nón
non nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; piove - non piove; intelligente...
spìrito
spirito spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di...
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