nominopoli
s. f. inv. Scandalo suscitato da nomine politiche.
• [Enzo] Rivellini parla di «selvaggia nominopoli che va fermata. Non servirà a Bassolino per essere rieletto ‒ dice l’europarlamentare di centrodestra ‒ visto che il popolo campano (non quello dei sudditi che per una consulenza in questi anni lo hanno adulato) ormai gli ha voltato le spalle, ma si rischia di distruggere quel poco di buona sanità che è ancora rimasta». (Repubblica, 7 settembre 2009, Napoli, p. II) • Analogo pensiero da parte del consigliere Marco Palma (Pdl), eletto in XV Municipio dal 1997 che propone: «La politica inconsapevole di Palazzo colpisce noi per mantenere nominopoli: sfiduciamoci tutti per far cadere i consigli municipali». (Francesco Di Frischia, Corriere della sera, 3 giugno 2010, Cronaca di Roma, p. 2) • [tit.] E nella nominopoli del dimissionario [Raffaele] Lombardo / spunta il direttore dell’ente che ancora non c’è / Raffica di nuovi dirigenti nonostante l’addio: ventidue in due mesi (Repubblica, 1° ottobre 2012, p. 4, Il caso Regioni).
- Composto dal s. f. nomina con l’aggiunta del confisso -poli2.